Le paure collettive sono quelle paure “universali” che ci vengono comunicate attraverso il nostro ambiente.
La maggior parte di noi ha un proprio set di paure uniche e relative alla propria vita personale, e poi vi sono le cosiddette paure collettive che si riferiscono a situazioni ed eventi che ci lasciano con la sensazione di essere vulnerabili e privi di difese.
Un esempio è la pandemia Covid-19 e le pandemie in genere, gli attacchi terroristici, le crisi economiche e finanziarie, etc. Non solo vediamo e sentiamo riferimenti continui a questi scenari spaventosi sui mezzi di comunicazione ma anche dalle persone che ci circondano.
Secondo David Hawkins, stimato psichiatra americano e autore di numerose pubblicazioni scientifiche, poiché tutti quanti saremmo connessi alla “Coscienza collettiva”, possiamo davvero assorbire questa “energia della paura” mentre viviamo le nostre vite tutti i giorni, anche se non prestiamo particolare attenzione al martellamento dei media e all’isteria di massa.
In altre parole, Se il desiderio della società fosse quello di manipolare e controllare le persone tenendole soffocate in uno stato di paura… ciò potrebbe influenzare tutti quanti.
Come ridurre l’impatto delle paure collettive
Da quando è stata ufficializzata la pandemia Covid-19, non è per niente facile evitare di assorbire messaggi pieni di paura, specialmente quando sembri esserne circondato da infiniti esempi ogni giorno.
Tuttavia, ci sono alcune cose che puoi fare per minimizzare l’impatto che questi hanno sulla tua vita. Un primo passo (ovvio) è quello di limitare la tua esposizione ai notiziari, ed evitare le inutili discussioni sui social, specialmente quando queste hanno come tema eventi spaventosi che vanno oltre il nostro controllo.
Le notizie con maggiore visibilità sono quelle catastrofiche che irrompono nei social, che brillano sugli smartphone accompagnate da radiose pubblicità. Immagini inquietanti, video scioccanti e fatti sconvolgenti con lo scopo di catturare di continuo la nostra attenzione, tenendoci soffocati in uno stato di paura.
Sono delle scosse emotive che diventano fonte di stress e causa di malessere, e che anziché renderci più consapevoli ci portano ad autentiche distorsioni della realtà.
Contro questa dipendenza da notizie, Rolf Dobelli (il guru del self help che i tedeschi amano), raccomanda una rigorosa astinenza. Nel suo libro Smetti di leggere notizie ci invita a liberarci dell’informazione usa e getta per preservarci dai suoi temibili effetti.
Una persona può rimanere informata sugli eventi che accadono nel mondo, selezionando fonti indipendenti e imparziali ed eliminando le fonti più frenetiche e gridate dei social network o dei notiziari terroristici. È vero che ci sono molte cose spaventose per cui preoccuparsi, ma ci sono in egual numero cose rassicuranti su cui meditare.
- Editore: Il Saggiatore
- Autore: Rolf Dobelli , Silvia Albesano
- Collana: La cultura
- Formato: Libro in brossura
- Anno: 2020
Focalizzarsi deliberatamente di più su cose positive aiuterà a non tenere conto degli stimoli negativi che riceviamo ogni giorno. Ricaveremo sicuramente del tempo più esteso per la riflessione e ne guadagneremo in salute.
3 Psicotecniche per le Paure collettive da pandemia
Ecco 3 psicotecniche che puoi utilizzare in autonomia per allentare la tensione in presenza di paure collettive da coronavirus. C’è chi prova ansia per i lockdown, chi teme l’isolamento sociale, chi ha paura di prendere il virus entrando al bar, chi teme di perdere i propri cari, chi di perdere il proprio lavoro etc. Ciascuno/a avrà la sua piccola dose di paure collettive.
Personalmente mi stanno devastando i lockdown e la crisi lavorativo-finanziaria a cui tutti, più o meno, siamo sottoposti, anche se per i liberi professionisti pare un delirio senza fine.
#1. Psicotecnica del pensare al peggio per stare meglio
La paura spesso va fuori controllo perché ci si preoccupa delle terribili conseguenze che potrebbero prodursi.
Prendiamo come riferimento la notizia riportata dai principali quotidiani nazionali dove Walter Ricciardi dell’OMS dichiara: “Si può prendere il Covid entrando al bar, al ristorante, prendendo l’autobus“.
Forse la notizia è un tantino allarmistica, e non mi è chiara l’utilità di continuare ad alimentare queste paure collettive da fine del mondo. Che senso ha? Boh.
Ad esempio, ascolti il Ricciardi di turno e ti ritrovi tra le grinfie di un attacco d’ansia proprio quando stai uscendo di casa per andare al market a fare la spesa.
Domandati: “Qual è la cosa peggiore che potrebbe succedere?”.
Contestualizzando alle paure collettive da Covid-19; potresti rispondere: “qualcuno tra i clienti potrebbe contagiarmi il virus, finirò all’ospedale, morirò di coronavirus, etc.”.
Per quanto queste conseguenze non sarebbero piacevoli da sperimentare, potresti certamente gestirle a livello immaginativo. La psicotecnica consiste nell’accettare le peggiori conseguenze possibili che pensi potrebbero avvenire, e poi decidi di andare comunque avanti.
Questa tecnica può essere incredibilmente potenziante perché riduci la dimensione e la grandezza della tua paura capendo che puoi gestire cose da cui altrimenti ti ritrarresti. Non sto dicendo di sottovalutare il rischio, ma di convivere in modo non allarmistico con esso; insomma conosco persone che non escono di casa da febbraio…
Esercizio:
Ogni giorno bisogna ritagliarsi un po’ di tempo e isolarsi in un luogo per stare tranquilli. Dopo esserti sistemato comodamente, punta una sveglia che suoni dopo mezz’ora. Da quel momento, e fino a quando la sveglia non suonerà, richiama alla mente tutte le paure che di solito arrivano spontaneamente, cercando di esasperarle fino a trasformarle in fantasie catastrofiche. Questo stratagemma può sortire due effetti: il primo è che non si riuscirà ad avere pensieri catastrofici nonostante lo sforzo; il secondo è che, a differenza delle altre volte, le paure che sopraggiungeranno non produrranno alcuna reazione sgradevole. In entrambi i casi dopo qualche giorno si potrà notare un discreto miglioramento.
- Nardone, Giorgio (Autore)
Questo stratagemma, applicato dalla Scuola di Palo Alto, viene riportato in moltissimi testi perché è molto efficace e, allo stesso tempo, semplice da eseguire. La versione più famosa di questa psicotecnica è sicuramente la Worst Fantasy (Peggiore fantasia) di Giorgio Nardone.
Un’ottima descrizione della tecnica si può trovare nel testo: “Psicoterapia breve a lungo termine” di Giorgio Nardone
#2. Psicotecnica di Rilascio emozionale con Tapping
Con questa psicotecnica andrai a stimolare alcuni punti sul corpo tramite il picchiettio delle dita. Se conosci tecniche simili, come EFT ad esempio, ti dico da subito che questa tecnica è diversa perché non useremo frasi magiche o rituali esoterici.
Ovviamente queste psicotecniche le uso prima di tutto su di me, e tra tutte quelle che ho sperimentato trovo che queste siano le più efficaci nel breve termine. Il mio è un punto di vista soggettivo che non ha pretese di scientificità né di esaustività.
Passo 1
Pensa alla paura che ti sta affliggendo, osserva nel tuo corpo dove si manifesta la sensazione correlata (generalmente tra gola, petto, pancia). Classifica l’intensità della paura/sensazione fisica che stai provando in una scala da 1 a 10 (dove dieci rappresenta il livello peggiore/più intenso).
Passo 2
Inizia a picchiettare con due dita sul punto 1 e contemporaneamente osserva dove si manifesta la sensazione nel tuo corpo. Mentre continuai a picchiettare la sensazione aumenta, diminuisce, si muove, stringe; cosa fa precisamente? Osserva senza paura.
Dopo circa 20 secondi (puoi starci anche di più) inspira ed espira profondamente, poi passa al prossimo punto. Per i punti simmetrici (1,2,3,6) puoi usare entrambe le mani contemporaneamente.
Passo 3
Ripeti la psicotecnica su ognuno dei seguenti punti:
- Punto interno delle sopracciglia (vicino al naso)
- Punto esterno agli occhi in prossimità dell’osso
- Punto inferiore degli occhi in prossimità dell’osso
- Sotto il naso
- Tra il labbro inferiore e il mento
- Sulla clavicola
Passo 4
Fai un profondo respiro, stira i tuoi muscoli, e valuta nuovamente il livello di intensità della tua paura. Fai il pensiero catastrofico osserva la sensazione sul corpo e valuta da 1 a 10. Dovrebbe essersi ridotto in maniera considerevole.
Se vuoi perfezionare il risultato, puoi continuare a ripetere l’esercizio fino a quando l’intensità della sensazione non raggiunge lo zero.
#3. Psicotecnica Meditazione di Consapevolezza
Le psicotecniche che ho descritto sono molto efficaci per alleviare i sintomi da paure collettive, o quantomeno allentare la tensione, ma a patto che ci si eserciti quotidianamente. Alcune volte mi è capitato che mi dicessero “E ma sai, io non ho tempo” oppure ” Trovo stupidi questi esercizi”.
Se non sperimenti e non fai esercizio non otterrai risultati.
Tuttavia in alcuni casi, nonostante l’impegno si possono riscontrare delle difficoltà, come ad esempio nel sentire la sensazione di paura sul corpo. Questo è perché non ci sei abituato. Anche io ho avuto difficoltà in tal senso.
In questi casi possiamo utilizzare una tecnica di meditazione che considero semplice ma allo stesso tempo efficace. Questa forma di meditazione non richiede nessuna particolare abilità; non occorre essere buddisti e neppure essere spirituali per fare pratica.
- Williams, Mark (Autore)
- Valutazione del Pubblico: X (Solo per adulti)
Esercitandoti con questa meditazione raggiungerai uno stato di consapevolezza con la quale potrai eseguire le psicotecniche 1 o 2 più agevolmente. Oppure, se preferisci, puoi continuare con la meditazione.
Esercizio:
- Siediti comodamente su una sedia, con le mani separate. Chiudi gli occhi e diventa consapevole della tua mano destra. Non muoverla, dalle solo la tua attenzione. Diventa consapevole di tutto ciò che senti nella mano destra. Avverti il battito del cuore o qualche tensione muscolare? Qualche fastidio o dolore? Sei consapevole di qualche sensazione generale, come caldo, freddo, rilassamento o formicolio?
- Continua per circa un minuto.
- Ora diventa consapevole della mano sinistra, con le stesse modalità.
- Porta la tua consapevolezza su entrambe le mani. Sii consapevole di entrambe le tue mani, nello stesso momento.
- Successivamente porta la consapevolezza su entrambi i polsi.
- Entrambe le spalle.
- Porta la consapevolezza su entrambi i piedi.
- Entrambe le caviglie.
- Le ginocchia contemporaneamente.
- Tutto il tuo corpo.
In questo modo si allontana la consapevolezza dall’attività mentale e si crea un intervallo “senza pensieri” in cui si è altamente vigili e consapevoli ma non si sta pensando.
Da questo punto puoi scegliere di pensare alle tue paure, osservare sul corpo e noterai che il rilascio emozionale sarà più semplice.
Con la pratica giornaliera potrai raggiungere risultati con maggiore facilità. Senza pratica, purtroppo no.
Conclusione
Ricorda che la maggior parte delle cose di cui hai paura non avrà mai luogo.
Dare la tua attenzione a qualcosa fa sì che questa diventi sempre più grande e più angosciante. Qualunque cosa su cui ti concentri aumenta. Perciò, la tua abilità di concentrare consciamente la tua attenzione è l’abilità più essenziale che tu possa padroneggiare.
Liberati dell’informazione usa e getta, dalle immagini inquietanti, video scioccanti e fatti sconvolgenti che hanno lo scopo di catturare di continuo la tua attenzione, tenendoti soffocato in uno stato di paura.
Evita le inutili discussioni sui social, fai gli esercizi e In bocca al lupo!
Articoli consigliati:
- 7 Psicotrappole che ostacolano la presenza mentale
- L’antidoto alle notizie deprimenti dei media, social e politica
- Ansia. 25 Stratagemmi per allentare la tensione
- Contattami via e-mail Scrivi qui >>
- LEGGI SOS Autostima >>