Un numero sempre crescente di libri, registrazioni e seminari testimoniano che il campo di studi della PNL (Programmazione Neuro-Linguistica) è in continua evoluzione.
Questo materiale raccoglie una moltitudine di tecniche e procedure derivanti dall’applicazione di questa tecnologia comportamentale. Ci sono, inoltre, numerose altre tecniche non ancora documentate e altre ancora il cui sviluppo e completamento è ancora in corso.
La PNL si è notevolmente evoluta dai suoi albori negli anni ’70. Ad oggi, la PNL si è diffusa in tutto il mondo, toccando la vita di milioni di persone e dato che una nuova generazione di professionisti in PNL avanza, è il momento di riconoscerne la novità.
- Dilts, Robert (Autore)
Per riuscire a comprendere con sufficiente chiarezza il passaggio graduale dalla Prima alla Terza generazione di PNL, farò riferimento alla linea evolutiva descritta da Robert Dilts nel testo L’evoluzione della PNL.
PNL di Prima Generazione
Si considera PNL di Prima Generazione il modello originario di Bandler e Grinder e deriva dallo studio degli psicoterapeuti più efficaci: Milton Erickson, Virginia Satir, Fritz Perls. John Grinder (che veniva dal campo della linguistica) e da Richard Bandler (che veniva dalla matematica e dalla terapia Gestalt) hanno generato la PNL con lo scopo di creare modelli espliciti dell’eccellenza umana.
Nella loro prima opera, La struttura della magia, hanno identificato gli schemi verbali e comportamentali dei terapeuti Fritz Perls (il creatore della terapia Gestalt) e Virginia Satir (terapeuta familiare di fama internazionale).
Nel loro successivo lavoro, I modelli della tecnica ipnotica di Milton H. Erickson, hanno esaminato gli schemi verbali e comportamentali di Milton Erickson, fondatore della Società Americana di Ipnosi Clinica, e uno degli psichiatri che hanno ricevuto massimo riconoscimento a livello mondiale per la propria efficacia clinica.
Come risultato di questi primi lavori, Grinder e Bandler formalizzarono i loro metodi di modellamento e i loro personali contributi sotto l’etichetta di Programmazione Neuro Linguistica, per simbolizzare la relazione tra il sistema nervoso e il linguaggio, e le conseguenze che ne derivano sulla nostra esperienza, il nostro corpo e i nostri comportamenti.
Queste prime applicazioni della PNL erano tutte di tipo individuale e concentrate sul cambiamento del singolo. La PNL di prima generazione era modellata su relazioni terapeutiche in cui il professionista sapeva cos’era meglio per il cliente. In generale, “la PNL era vissuta come una cosa che si faceva sugli altri” (Dilts).
La maggior parte degli strumenti e delle tecniche di prima generazione era concentrata principalmente sulla mente cognitiva e sulla risoluzione di problemi a livello di comportamenti e capacità: il primo volume di Programmazione Neurolinguistica trattava infatti quasi esclusivamente di strategie cognitive.
Tra gli strumenti fondamentali di Prima Generazione possiamo elencare:
- Gli schemi linguistici del Meta Modello (Modello di precisione)
- I sistemi rappresentazionali
- Le submodalità
- I segnali di accesso oculari
- L’ancoraggio
- La Ristrutturazione in sei fasi
- Il Cambio di storia personale
- Lo Swish pattern
- La tecnica di dissociazione V-K
- Il Generatore di nuovi comportamenti
- I modelli linguistici ipnotici della metafora e del Milton Model
Questi sono tutti strumenti utili e potenti, che continuano a costituire il fondamento della PNL.
PNL di Seconda Generazione
La PNL di Seconda Generazione iniziò a emergere verso la fine degli anni ’80, espandendosi per abbracciare questioni che andavano al di là del contesto terapeutico.
Pur rimanendo concentrata sugli individui, la PNL di seconda generazione poneva enfasi sulla relazione tra il singolo e gli altri e ampliava il suo raggio di azione includendo aree di applicazione quali il management, la negoziazione, le vendite, la formazione e la salute.
Gli strumenti si ampliarono per abbracciare anche questioni di livello sovraordinato, quali quelle che riguardano le Convinzioni, i Valori e i Meta-programmi. Le tecniche di PNL di seconda generazione hanno integrato l’uso di nuove distinzioni come la Time-Line, i Livelli di Pensiero e le Posizioni Percettive.
Alcune importanti tecniche emerse nella Seconda Generazione sono:
- I modelli linguistici Sleight of Mouth
- L’organizzazione delle cose nello spazio e la psico-geografia
- La quarta meta-posizione e la tecnica di meta-specchio
- Le procedure di cambiamento delle convinzioni
- Le strategie di imagineering e le strategie dei geni
- Il Reimprinting
- L’integrazione delle convinzioni in conflitto
- L’allineamento dei livelli neurologici
Tra gli sviluppi della PNL di seconda generazione si contano anche i Meta-Stati di Michael Hall, il Design Human Engineering di Richard Bandler e la NLP New Code di John Grinder e Judith DeLozier.
Verso una PNL di Terza Generazione
Col cambiare del mondo cambiano anche le necessità di chi lo abita: “Ciò che il mondo chiede alla PNL nel XXI secolo è diverso da quanto chiedeva negli anni Settanta, agli albori della disciplina” (Robert Dilts).
Ci sono nuove sfide, nuove opportunità e uno spostamento dell’attenzione da un orientamento più individuale a uno che comprenda anche l’ecologia dell’intero sistema o “campo”.
Un altro fattore esterno è la continua evoluzione di altre discipline. La PNL ha sempre integrato in sé processi e conoscenze utili derivate da altri ambiti. Nella storia della PNL vi è stato un reciproco e fruttuoso scambio di influenze, idee e processi che hanno a loro volta generato nuovi sviluppi in altri campi.
Ecco alcuni nomi di persone che, direttamente o indirettamente, hanno contribuito in modo significativo all’evoluzione della PNL:
- Stephen Gilligan – Auto relazioni e Sé Generativo
- Ken Wilber – Studi sulla Psicologia Integrale
- Eugene Gendlin – Focusing
- Bert Hellinger – Costellazioni familiari
- Timothy Gallwey – Dinamiche interiori del Coaching
- Carol Pearson – Psicologia degli archetipi
La PNL si è anche trasformata per l’effetto di fattori interni, quali la crescita e l’evoluzione degli sviluppatori e di chi pratica la disciplina, e tramite innovazioni introdotte da nuove persone approdate alla PNL dai background più diversi.
Agli inizi, ad esempio, i professionisti in PNL erano in larga misura psicologi e terapeuti. Attualmente questa disciplina attira persone dalle professioni più svariate, dal coaching al management, dal clero alle arti e all’industria dell’intrattenimento, dallo sviluppo e la formazione ai tutori della legge.
Un altro fattore interno che ha contribuito all’evoluzione della PNL è la continua pratica del modellamento: la ricerca dei fattori di successo, delle differenze che fanno la differenza tra prestazioni scarse e prestazioni nella media, tra prestazioni nella media e prestazioni di buon livello, e tra prestazioni di buon livello e prestazioni che si dimostrano regolarmente eccezionali.
Sin dagli albori, lo spirito e il motore creativo della PNL sono stati la curiosità, il senso di avventura e il desiderio di creare modelli di eccellenza.
La PNL di Terza Generazione
La PNL di Terza Generazione
è stata sviluppata a partire dagli anni ‘90 e le sue applicazioni sono concentrate su questioni di livello sovraordinato, quali Identità, Vision e Mission.
La PNL di Terza Generazione, liberamente descritta da Robert Dilts come “PNL di Ultima Generazione”, pone l’enfasi sui cambiamenti dell’intero sistema e può essere applicata allo sviluppo di organizzazioni e culture così come a quello di individui, famiglie e Team.
Tutte le generazioni della PNL si concentrano sulla struttura e sul funzionamento della “mente” (è questa l’essenza della Programmazione Neuro-Linguistica).
Le prime due generazioni della PNL hanno posto la propria attenzione soprattutto sulla mente cognitiva; la PNL di Ultima Generazione si è allargata per abbracciare tanto i processi somatici quanto le dinamiche di sistema più ampie (la cosiddetta mente di “campo”) nella “totalità e unità della mente”.
La Terza Generazione lavora quindi sull’interazione di tre diverse “menti” o tipi di intelligenza:
- Una mente cognitiva che emerge dal cervello
- Una mente somatica centrata nel corpo
- Una mente “di campo” che deriva dalla nostra connessione e dal nostro rapporto coi sistemi più ampi di cui facciamo parte e che ci circondano.
Queste corrispondono direttamente al concetto di “mente trina” sviluppato da Stephen Gilligan e recentemente ripreso nel Risveglio dell’eroe con la PNL, scritto in collaborazione con Robert Dilts.
- Pearson, Carol S. (Autore)
Le tecniche della PNL di Terza Generazione riguardano come centrarci nella nostra radice somatica, come appoggiare e favorire lo sviluppo di una più grande totalità della persona, come essere connessi tramite le nostre relazioni con la saggezza e la guida che sono presenti nei sistemi che ci circondano (l’intelligenza collettiva).
Le tecniche di Ultima Generazione comprendono principi di organizzazione del sé, archetipi e quella che è conosciuta come “quarta posizione percettiva” (il senso percepito di essere parte di un sistema più ampio).
Questo modello di PNL che in qualche modo “torna alle origini” all’atteggiamento di Milton Erickson di “non conoscenza”. Lo spirito della PNL di Ultima Generazione era implicito nella disciplina fin dall’inizio.
Lo si vedeva già nella saggezza relazionale di Milton Erickson, nelle costellazioni familiari di Virginia Satir, nell’attenzione al momento presente di Fritz Perls e nell’uso della metafora e del simbolo. Questo spirito era anche presente alla radice della pratica del modellamento come “stato di non conoscenza”.
Tra le pratiche e i processi della PNL di Terza Generazione si annoverano:
- Le pratiche per centrarsi
- Le dinamiche interiori e le tecniche per trovare la propria “zona di eccellenza”
- L’apertura al campo
- Il cambiamento generativo
- La gestione di sensazioni ed emozioni difficili
- L’integrazione delle energie archetipiche
- Il viaggio dell’eroe e gli archetipi del cambiamento
- La trasformazione delle barriere di convinzioni tramite la costruzione di ponti di convinzioni
- Le tecniche per promuovere l’intelligenza collettiva e la collaborazione generativa
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Bibliografia:RIF.
Tratto dal libro: “L’evoluzione della PNL” di Robert Dilts e Judith DeLozier
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