La Medicina Energetica applica energia a punti specifici del corpo fisico per guarire un sintomo o un problema. Si tratta di un argomento di accesa discussione almeno da quindici anni a questa parte.
Solo recentemente si è scoperto che anche Sigmund Freud, il famoso padre della psicoanalisi, usava una tecnica di medicina energetica nella sua psicoterapia.
Come riportato da Alexander Loyd nel suo libro Il Codice dell’Amore – The Love Code, la Medicina Energetica era l’asso nella manica di Freud. Quando tutto il resto falliva ecco che Freud sfoderava la sua tecnica segreta.
Freud potrebbe anche non essersi reso conto del perché la Medicina Energetica funzionasse, ma confidava che nel momento in cui avrebbe utilizzato la sua tecnica segreta, i problemi più profondi dei suoi pazienti si sarebbero disciolti.
Nei suoi appunti Freud scrisse: “Posso affermare con sicurezza che non mi ha quasi mai piantato in asso”(*).
Il principio del funzionamento della Medicina energetica
Donna Eden, autrice del classico Energy Medicine, ha documentato la guarigione di migliaia di problemi di salute che la medicina convenzionale non era stata in grado di risolvere.
Il principio del funzionamento della Medicina energetica è abbastanza semplice. Tutto nel corpo, ogni cellula, pensiero e sentimento: funziona grazie all’energia.
Gli studi del dottor Mitsuo Hiramatsu mettono in luce che l’energia si riversa continuamente all’esterno del corpo, in gran parte dalle mani. La scoperta di Mitsuo Hiramatsu conferma che tutte le parti della mano trasmettono livelli registrabili di luminosità emettendo fotoni, o piccoli frammenti energizzati di luce. La presenza di fotoni significa che le mani producono luce continuamente.
La luce è invisibile a occhio nudo, quindi Hiramatsu e il suo team di ricerche hanno fatto delle misurazioni per mezzo di un rilevatore di fotoni. Dal momento che le malattie sembrano modificare la forza e lo schema seguito da questa luminosità, la scoperta potrebbe portare a modalità di diagnosi meno invasive.
Quando appoggiamo le mani su parti specifiche del nostro corpo, stiamo reimmettendo energia. Quando mettiamo più energia nel corpo, essa può svolgere ulteriore lavoro e può utilizzare l’energia aggiuntiva per risolvere i problemi.
Secondo la Medicina Energetica i nostri problemi esistono solo come modelli di energia interni, non sotto forma di ossa, sangue o tessuti. La fisica afferma che questi schemi energetici possono essere modificati da un altro schema energetico. Probabilmente è ciò che Freud faceva con i suoi pazienti.
Le tre posizioni fondamentali della Medicina Energetica
Lo strumento della Medicina Energetica si serve di tre posizioni fondamentali: il cuore, la fronte e la corona. Queste aree ospitano le parti fisiche del nostro corpo che esercitano (o subiscono) un influsso diretto sulla risposta di stress, oltre ai meccanismi di controllo di ogni cellula dell’organismo.
Puoi usare la medicina energetica su te stesso o su qualcun altro, oppure qualcuno la può usare su di te. Secondo Alexander Loyd gli effetti sono più potenti se qualcun altro la applica su di te, che è proprio ciò che faceva Freud con i suoi pazienti.
La postura della fronte (La tecnica segreta di Freud)
Nella postura della fronte si pone una mano sulla fronte tenendo il mignolo appena al di sotto delle sopracciglia e si appoggia l’altra mano sopra la prima, entrambe con i palmi rivolti verso il corpo. È consigliato tenere le mani in questa posizione da uno a tre minuti. La postura della fronte è quella che Freud usava sui suoi pazienti.
Se credi che questa sia una diavoleria new-age o una pratica orientale, ti sbagli. Pensa ad esempio all’imposizione sacerdotale delle mani, è un rito antichissimo che veniva utilizzato per trasmettere un influsso spirituale, in realtà non è altro che un “trasferimento” di energia.
Come riportato da molti documenti storici, i Celti praticavano l’arte sacerdotale e terapeutica attraverso l’imposizione delle mani. Elementi di questo rito si riscontrano anche nei Vangeli dove Gesù imponeva le mani sugli infermi per guarirli.
Quando si riversa energia sulla fronte, si stimola tutto il cervello e i più importanti meccanismi fisiologici del corpo. In quanto medico Freud sicuramente conosceva quali meccanismi erano collocati in quest’area, ma è probabile che non sapesse perché la stimolazione di quest’area portasse così spesso a galla dei problemi psicologici, a differenza delle altre sue tecniche per le quali è diventato famoso.
Secondo Alexander Loyd questa tecnica funziona ancora meglio quando è usata unitamente alla postura del cuore e della corona (che Freud non usava).
Postura della corona
Per effettuare la postura della corona si pone una mano sulla sommità del capo, o corona, e l’altra mano sopra la prima, entrambe con i palmi rivolti verso il basso.
Questa postura non solo attiva i medesimi meccanismi fisiologici della postura della fronte (sebbene da una prospettiva diversa) ma anche della spina dorsale, le vertebre e il chakra della corona, un altro potente punto della Medicina Energetica che secondo molti presiede alla nostra connessione con il regno spirituale.
Postura del cuore
La postura del cuore si realizza disponendo una mano, con il palmo rivolto verso il corpo, e l’altra, sempre con il palmo rivolto verso il corpo, sopra la prima.
Questa postura riversa energia nel sistema cardiovascolare e nella ghiandola del timo, oltre che nei punti chiave del sistema immunitario. Si possono tenere le mani in posizione da uno a tre minuti oppure si possono tracciare delicatamente dei piccoli cerchi con le mani. Questa seconda opzione sembrerebbe più efficace.
Servirsi dello strumento della Medicina Energetica, sostiene Loyd, è come mettere benzina alla propria auto, è come dare all’organismo la possibilità di fare ciò deve fare.
Nel suo stato attuale potrebbe essere in grado di funzionare normalmente; ma con questo strumento può fare cose straordinarie come guarire i nostri pensieri e le nostre emozioni, e come diceva Freud: “Posso affermare con sicurezza che non mi ha quasi mai piantato in asso”(*).
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Bibliografia:
(*) Holowchack, M.Andrew, Freud: From Individual Psychology to Group to Psychology, Rowman & Littlefield
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