Last Updated on 4 Settembre 2024 by Samuele Corona
La grinta, una miscela speciale di passione e perseveranza, è il segreto per raggiungere risultati eccezionali.
La psicologa americana Angela Duckworth, nel suo libro bestseller “Grinta. Il potere della passione e della perseveranza” afferma che avere grinta è più importante di qualsiasi intelligenza o talento naturale.
Le persone “grintose” sono in grado di mantenere la loro determinazione e motivazione per lunghi periodi, nonostante le esperienze di fallimento o avversità.
La Duckworth si rivolge a tutti coloro che aspirano al successo, mostrando nel concreto a genitori, studenti, educatori, atleti e uomini d’affari (sia esperti che non) che il segreto per raggiungere risultati notevoli non è il talento, ma appunto la grinta, intesa come una miscela di passione e costanza.
Duckworth spiega che la società pone molta enfasi sul talento, un’abilità naturale. Ella si domanda perché il talento sia sempre percepito come l’unica ragione per cui si ottengono buoni risultati. Questa intensa preoccupazione per il talento significa che lo sforzo viene ignorato o dimenticato.
Ad una conclusione simile è giunto anche Geoff Covin che descrive la “trappola del talento“. Ne ho parlato nel post: Il falso mito del talento naturale | Da Mozart a Tiger Woods
Cos’è la grinta?
La Duckworth ha formulato la sua teoria sulla grinta dopo aver verificato che il talento e la fortuna fornivano spiegazioni incomplete nel prevedere il successo in una varietà di campi, tra cui l’esercito, le vendite, gli affari e lo sport.
L’autrice sottolinea che il talento non eguaglia l’abilità. L’abilità arriva dopo molte ore trascorse ad esercitarsi per fare qualcosa nel migliore dei modi. Il tempo dedicato all’abilità supera di gran lunga quello del talento.
Tuttavia, è importante rendersi conto che l’abilità non porta necessariamente al successo. Allora, qual è il significato di grinta?
La Duckworth ha notato che l’unica caratteristica che le persone di successo avevano in comune e che le distingueva da quelle che non avevano avuto successo era la grinta, che lei definisce come un tratto della personalità che unisce perseveranza e passione.
Perseveranza è la capacità di superare le battute d’arresto, lavorare sodo e portare a termine i compiti piuttosto che arrendersi.
Passione è la capacità di aderire a un obiettivo a lungo termine e mantenere alto il livello di interesse, anziché cambiare spesso direzione e obiettivi.
*Ho inserito il libro Grinta nella lista lettura: Autodisciplina | 7 Ottimi libri per iniziare e riuscire ad esercitarla
La grinta è diversa dalla coscienziosità?
I critici del libro della Duckworth sostengono che la grinta non è un concetto nuovo, ma è semplicemente una profonda esplorazione della coscienziosità, un tratto della personalità noto da tempo e ben riconosciuto.
La coscienziosità è uno dei tratti della personalità del test Big Five usato dagli psicologi per prevedere come una persona reagirà alla vita e alle avversità. Gli altri quattro tratti sono: apertura all’esperienza, estroversione, amicalità e nevroticismo).
La coscienziosità descrive la tendenza ad essere responsabile, organizzato, persistente, orientato all’obiettivo e autocontrollato.
Duckworth ha affermato che la grinta differisce dalla coscienziosità in quanto incorpora anche la passione.
- Ericsson, K. Anders(Autore)
- Valutazione del Pubblico:X (Solo per adulti)
Alcuni ricercatori sostengono che sia la grinta che la coscienziosità descrivono una tendenza a lavorare sodo per raggiungere gli obiettivi e qualsiasi distinzione che tenga conto degli obiettivi a lungo termine è discutibile, perché le persone che lavorano sodo raggiungono naturalmente obiettivi a lungo termine.
Secondo la Duckworth le persone “grintose” si percepiscono come non abbastanza brave. Non si accontentano mai di dove si trovano, eppure non sono infelici. Lavorano su cose che considerano di grande interesse e l’idea di arrendersi non sfiora la loro mente. Questo è ciò che porta loro il successo.
Sentirsi a proprio agio con il disagio porta al successo
Altri esperti concordano sul fatto che il disagio non è una condizione intrinsecamente negativa, perché può ispirarti a migliorare la tua condizione
Ad esempio, Frank Yoo, che è stato direttore del design, tra gli altri, di Google, Lyft e Coinbase, ha discusso del suo rapporto con il disagio come positivo.
Yoo racconta periodi della sua carriera in cui ha dovuto scegliere se continuare a usare un set di abilità che aveva già appreso o iniziare ad impararne uno nuovo, più difficile. Ha scelto di affrontare quello difficile, e attribuisce il suo successo alla scelta di accettare nuove sfide.
Frank Yoo consiglia di cercare attivamente le sfide che ti mettono a disagio in modo da superare costantemente i tuoi limiti.
Ricerca sulla Grinta
Nel formare le sue teorie, la Duckworth ha condotto molti studi che misurano il potere predittivo della grinta rapportato al successo. In uno dei suoi primi, esaminò i cadetti dell’accademia militare West Point, nella ricerca di caratteristiche della personalità che potessero prevedere quali candidati avrebbero completato i rigorosi programmi della scuola e quali no.
Angela Duckworth si è concentrata sul programma di ammissione, un duro campo di addestramento di sette settimane dopo il quale un cadetto su 20 generalmente abbandonava l’accademia.
Per il suo studio, la Duckworth ha esaminato i punteggi di ammissione dei cadetti e ha chiesto loro di compilare un questionario prima di iniziare il programma, dal quale poi ha calcolato un punteggio Grinta.
I criteri di ammissione dell’accademia valutavano attributi naturali quali l’intelligenza e della forma fisica. Il questionario di Angela Duckworth misurava la persistenza e la passione, cioè la grinta.
La psicologa ha scoperto che i criteri di ammissione della scuola non potevano prevedere con precisione chi avrebbe abbandonato, il suo questionario sulla grinta invece era un ottimo predittore.
Inoltre, ha scoperto che la grinta aveva poca relazione con il punteggio del QI, suggerendo che i due fattori sono indipendenti.
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