L’uomo che diventò un fan di Johnny Cash dopo un’operazione al cervello è tra i casi più insoliti delle neuroscienze, campo già famoso per storie così fantastiche che nemmeno gli autori possono spiegarle completamente.
Un paziente alla disperata ricerca di una cura per il disturbo ossessivo compulsivo (DOC), ha accettato di provare la stimolazione cerebrale profonda (DBS). La terapia ha funzionato, ma ha avuto un effetto collaterale davvero strano: lo ha trasformato nel più grande fan di Johnny Cash al mondo.
Potrebbe sembrare una bufala, in realtà questo studio è stato pubblicato dall’autorevolissima rivista scientifica Frontiers in Behavioral Neuroscience nel 2014.
Il Disturbo Ossessivo Compulsivo del Signor B.
Un paziente identificato come Mr. B. di 59 anni, è stato inviato in un ospedale di Amsterdam per il trattamento del disturbo ossessivo-compulsivo (DOC) di cui soffriva da 46 anni.
Aveva fatto pochi progressi con il trattamento convenzionale. Così, nel 2006, è stato trattato con la stimolazione cerebrale profonda (DBS – Deep Brain Stimulation).
La stimolazione cerebrale profonda è un trattamento chirurgico volto a ridurre i sintomi motori debilitanti caratteristici dei disturbi del movimento come il Parkinson. Questa procedura è utilizzata anche per curare l’epilessia, il dolore cronico e i disturbi ossessivo-compulsivi.
Il trattamento consiste nell’impianto chirurgico di elettrodi nelle aree del cervello deputate al controllo dei movimenti, e di un dispositivo che invia degli impulsi elettrici agli elettrodi situati nelle aree cerebrali, bloccando i segnali che provocano i sintomi motori disabilitanti.
Mariska Mantione e Martijn Figee del dipartimento di psichiatria dell’Università di Amsterdam e Damiaan Denys, dell’Istituto olandese di neuroscienze, hanno riferito che gli elettrodi sono stati impiantati nel cervello di Mr. B., più precisamente, nella regione del Nucleus Accumbens.
Si pensa che il Nucleus Accumbens giochi un ruolo importante nei meccanismi di rinforzo, nella risata, nella dipendenza, nell’elaborazione delle sensazioni di piacere e paura oltre che all’insorgere dell’effetto placebo.
Il signor B. diventa fan di Johnny Cash
Entro sei settimane dall’intervento, il Signor B. si sentì meglio, riferendo che “si sentiva molto sicuro, calmo e assertivo”. Ha iniziato a chiamarsi “Mr. B. secondo” come se fosse diventato una versione nuova e migliorata di se stesso.
Ma è successo qualcos’altro.
Prima dell’intervento chirurgico il signor B. aveva un modestissimo interesse per la musica. Egli ascoltava soltanto le canzoni olandesi, qualche brano dei Beatles e dei Rolling Stones. I suoi gusti musicali erano piuttosto rigidi, hanno riferito gli autori, le sue preferenze sono rimaste invariate per decenni.
Circa un anno dopo l’intervento chirurgico, il Signor B. ha sentito alla radio un brano di Johnny Cash “Ring of Fire” e così ha iniziato ad ascoltare Johnny Cash. I suoi brani preferiti? “Folsom Prison Blues” e “Sunday Morning Coming Down“.
Mr. B. sosteneva che le canzoni di Cash lo commuovevano e lo facevano sentire meglio. In poco tempo il Signor B. avrebbe ascoltato solo Johnny Cash.
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“Esclusivamente” Johnny Cash, hanno riferito gli autori. Nient’altro che Johnny Cash. Niente più canzoni olandesi, Beatles o Rolling Stones. Il signor B. è uscito di casa e ha comprato tutti i CD e i DVD di Johnny Cash.
Da quel momento in poi, è stato solo Johnny Cash.
L’interesse per Cash si accende e si spegne in base alla carica degli elettrodi
I ricercatori scrivono:
Quando ascolta le sue canzoni preferite (di Johnny Cash) Mr. B. cammina avanti e indietro per la stanza e si sente come se si trovasse in un film in cui interpreta la parte dell’eroe. Riferisce che c’è una canzone di Johnny Cash per ogni emozione e ogni situazione, sentirsi felici o sentirsi tristi.
Sebbene il Signor B. abbia ascoltato quasi esclusivamente canzoni di Johnny Cash per gli anni successivi, quella musica non lo ha mai infastidito.
Il caso diventa ancora più interessante.
Quando gli stimolatori elettrici impiantati nel cervello si spengono accidentalmente, o si esauriscono le batterie, anche l’interesse del Signor B, per Johnny Cash si spegne. Così i vecchi brani olandesi vengono riproposti nella playlist preferiti del Signor B., proprio come è stato nei 40 anni precedenti.
Quando le batterie degli elettrostimolatori vengono ricaricate, si torna a Johnny Cash. Le canzoni olandesi, quelle dei Rolling Stones, o i Beatles, vengono bandite.
Qual è la spiegazione scientifica?
Sembrerebbe che il Nucleus Accumbens “giochi un ruolo fondamentale nelle proprietà gratificanti della musica”, notano i ricercatori, e l’esperienza del Signor B. rafforzerebbe questa teoria.
Perché l’uomo diventò un fan di Johnny Cash?
Il Signor B. era forse solo ossessionato da Johnny Cash? Era solo un’altra manifestazione del suo disturbo ossessivo compulsivo?
No, dicono i ricercatori: “Il paziente non si sente ossessionato da Johnny Cash”. Forse, ipotizzano, le canzoni di Johnny Cash corrispondono al suo “Nuovo Io” quello sicuro di sé .
“Non lo sappiamo” ammettono i ricercatori: “Sono necessarie ulteriori ricerche” per capirlo.
Il signor B. ha riferito ai ricercatori: “Sembra che la musica di Johnny Cash si abbini bene alla stimolazione cerebrale profonda”.
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