Last Updated on 10 Dicembre 2023 by Samuele Corona
Le regole dell’amicizia, descritte da Michael Argyle e Monika Henderson, ricercatori della Oxford University, sono state ricavate da un’analisi di numerosi studi.
Argyle e Henderson hanno scoperto che l’amicizia è basata sulla ricompensa e sono necessarie regole di impegno per mantenere i conflitti al minimo.
Secondo la teoria dello scambio, una persona non continuerà a essere coinvolta in una relazione se i costi superano le ricompense. I vantaggi comuni delle amicizie includono l’interazione sociale e avere qualcuno che fornisce cure, sostegno o assistenza in varie situazioni.
- Watt Smith, Tiffany(Autore)
Argyle e Henderson hanno condotto un’indagine sulle regole dell’amicizia in più società, tra cui Gran Bretagna, Italia, Hong Kong e Giappone.
I ricercatori hanno scoperto che diverse regole dell’amicizia erano universalmente approvate nelle varie culture, come dare aiuto nel momento del bisogno, rispettare la privacy, mantenere le confidenze e la rivelazione di sé.
17 Regole dell’amicizia
Gli studi sulle regole dell’amicizia, hanno definito 43 regole di amicizia approvate in molte culture.
Argyle e Henderson hanno anche esaminato il ruolo della violazione delle regole dell’amicizia e lo scioglimento dell’amicizia è stato attribuito alla violazione di alcune delle regole approvate. I
n particolare, 6 Regole sono state definite come molto importanti. Lo scioglimento delle amicizie è stato attribuito anche alla violazione delle regole di terze parti.
Prenderemo in considerazione 17 Regole dell’amicizia, come riportate nel testo Riconoscere le emozioni.
#1. Aiuto volontario in caso di bisogno
Significa essere attenti ai bisogni dell’altro e intervenire volontariamente per dare una mano, senza aspettare la richiesta esplicita, e senza farlo pesare.
#2. Rispetto della privacy dell’amico
Non invadere la vita privata dell’altro, non presentarsi sistematicamente inaspettati a casa sua, non curiosare se non invitati, nella sua esistenza.
#3. Conservare per sé le confidenze ricevute
Soprattutto in epoca di social network, può capitare che il candidato amico trovi esposti su Internet i suoi segreti e le sue problematiche. Ovviamente si ritrarrà dall’amicizia.
#4. Sincerità e fiducia reciproca
Spesso le persone pretendono la sincerità dall’altro, ma si trovano delle pretestuose giustificazioni morali per non offrirla loro.
#5. Sostituire l’amico come se fosse lui in sua assenza
Significa essere capaci di immedesimarsi nei suoi modi di vedere e fare lo sforzo di impegnarsi con attenzione ad agire come lui agirebbe (non come se fossimo noi ad agire).
#6. Non criticare l’amico in pubblico
Nemmeno per “farsi belli” davanti all’uditorio del momento, nemmeno se ci scappa proprio la battuta cattiva. Questo è un esempio di competenza emotiva e relazionale.
#7. Mostrare supporto emotivo
Vuol dire non solo volergli bene in privato, ma anche esprimere visibilmente la disposizione positiva nei suoi confronti. Anche per questo, occorre stare attenti al momento in cui mostrare questa solidarietà.
#8. Guardarlo negli occhi durante la conversazione
Anche questa è un’espressione di attenzione che va modulata dando a lui o a lei, però, la possibilità di abbassare lo sguardo se racconta cose di cui si vergogna o si imbarazza.
#9. Sforzarsi di renderlo felice quando si sta in sua compagnia
Ancora una volta attenzione e comprensione della mente altrui. Poiché siamo diversi, dobbiamo ricordarci come è fatto il nostro amico o la nostra amica, e tenere presenti le sue preferenze (non solo le nostre).
#10. Non essere gelosi né critici nei confronti delle altre relazioni dell’altro
Possiamo controllare l’espressione della gelosia, ma non direttamente l’emozione. Tuttavia dipende da noi tacere sulle critiche che ci verrebbe spontaneo fare, a meno di richieste precise.
#11. Essere tolleranti nei confronti degli altri amici dell’amico/a
Per quanto a volte alcune frequentazioni dell’amico/a possano sembrarci pericolose, occorre enorme delicatezza e rispetto nel far notare queste eventuali caratteristiche, e tolleranza nei confronti della libertà di azione dell’amico: mai conculcarla.
#12. Condividere le notizie dei successi reciproci
Molte persone, sbagliando, utilizzano l’amico solo come contenitore delle disgrazie. E si guardano bene sia dal comunicargli i propri successi (per paura dell’invidia, o per una errata paura di ferirlo) che dall’ascoltare con attenzione partecipata i successi dell’altro/a.
#13. Chiedere le sue opinioni personali
Non soltanto su quello che riguarda la nostra vita personale o la persona di cui siamo innamorati e in difficoltà, ma su tutte le questioni considerate rilevanti da noi e/o da lui/lei. Questa è compartecipazione cognitiva necessaria per lo sviluppo affettivo della relazione di amicizia.
#14. Non sgridare l’amico o l’amica
Questo è un punto fondamentale. Alcuni, specie quelli educati sui principi della cosiddetta “pedagogia nera”, sono convinti che se si ama una persona occorre sgridarla sistematicamente. Ironia e maieutica sono più efficaci nell’eventuale correzione!
#15. Scherzare e giocare insieme
Il contrario di quelli che si trasmettono l’un l’altro la depressione lamentandosi reciprocamente perché il mondo non è come vorremmo che fosse. Anche in questo caso umorismo rispettoso e scherzi neutri, non sarcasmo (che è dannosissimo).
#16. Cercare di ricambiare debiti, favori e complimenti
Attenzione, ancora una volta, all’altro e a quel che succede nella relazione e nella vita di entrambi. Debiti di gratitudine, di attenzione, di accudimento vanno ricambiati appena possibile, e per etica (non per “spirituale commercio”).
#17. Aprirsi sui propri sentimenti o problemi
L’amicizia è reciproca, l’apertura personale è reciproca. Non posso pretendere che l’altro/a si metta a nudo mentre io resto abbottonato fino in gola. Se è problematico per una persona aprirsi, almeno lo deve dichiarare, e sforzarsi gradualmente di superare questo limite, se vuole mantenere l’amicizia.
Bibliografia
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