Last Updated on 20 Novembre 2024 by Samuele Corona
Nel 1774 Johann von Goethe pubblicò un romanzo intitolato “I dolori del giovane Werther”. Nel libro si parla di un giovane che s’innamora di una donna già promessa in sposa a un altro. Werther, però, l’ama a tal punto da togliersi la vita, perché sa che il loro amore non potrà mai realizzarsi.
Il libro ebbe un enorme successo fin dalla prima pubblicazione. Era scritto in maniera tanto coinvolgente che, dopo la lettura, molti giovani innamorati infelici si tolsero la vita. L’effetto si ripropose anche nei paesi nei quali vennero pubblicate traduzioni del libro.
L’effetto fu così dirompente che l’opera venne ben presto proibita in diversi paesi. La scienza da allora discute il fenomeno con pareri controversi. Alcuni parlano di una vera e propria epidemia, mentre altri ritengono che in realtà non sia stata una situazione così grave.
Di sicuro è comprovato un numero a due cifre di suicidi direttamente legati al libro. Parte dei soggetti si erano vestiti esattamente come Werther: frac blu, panciotto giallo, calzoni gialli al ginocchio, stivali e cappello grigio. È lo stesso travestimento che indossa quasi sempre il protagonista del film Goethe e alcuni suicidi tenevano ancora il libro stretto in mano.
Si poté assistere a un fenomeno analogo in Italia dopo la pubblicazione nel 1802 del romanzo di Ugo Foscolo “Ultime lettere di Jacopo Ortis”.
Nel suo libro Quirkology, lo psicologo Richard Wiseman parla dell’effetto del romanzo di Goethe “I dolori del giovane Werther” sulla società contemporanea.
Effetto Werther
Nel 1974 il sociologo americano David Phillipps coniò il termine “Effetto Werther”, dopo aver indagato il rapporto tra il suicidio di personalità famose e il loro effetto sul tasso di suicidi nella popolazione. In tutti i casi da lui analizzati si era verificato un aumento. Non appena veniva reso noto il destino di personalità famose l’influsso era immediato.
DA Quirkology:
- Wiseman, Richard(Autore)
In un primo studio che esaminava le statistiche sui suicidi in tutta l’America tra il 1947 e il 1968, David Phillips scoprì che una notizia di suicidio da prima pagina era associata, in media, a un aumento di sessanta suicidi. Inoltre, il tipo di suicidi rifletteva il metodo di morte delineato dai media, e il livello di pubblicità ricevuto dal suicidio era correlato al numero di morti successive.
In media, il numero di suicidi aumentava di circa il 30 per cento entro due settimane dalla notizia, e l’effetto è stato particolarmente pronunciato dopo la morte di una celebrità.
Dal lavoro innovativo di Phillips, sono stati pubblicati più di quaranta articoli scientifici sull’argomento, che hanno spinto diversi Paesi a produrre linee guida per i media che invitassero i giornalisti a non sensazionalizzare i suicidi.
Fu registrato un dato certo riguardo all’incremento del 40% dei suicidi a Los Angeles nel mese successivo al suicidio dell’attrice Marilyn Monroe.
Dopo il suicidio dello scrittore Hemingway non si registrò un dato analogo, ma lo psichiatra americano Jerome A. Motto sottolineò l’importanza, nel verificarsi dell’effetto Werther, non solo del modo in cui la notizia è presentata al pubblico dai mezzi di informazione, ma anche dell’identificazione con il suicida.
È per questo che sui giornali non vengono mai indicati nomi, luoghi e circostanze; in un certo senso, si tratta de Il lato oscuro della Riprova Sociale.
La riprova sociale
La Riprova Sociale nota anche come Principio del Consenso, è un principio universale di persuasione descritta da Robert Cialdini nel suo libro “Le armi della persuasione” .
*Ne ho parlato in questo articolo: Robert Cialdini. I 6 segreti per farsi dire Si
Il principio della riprova sociale è una potente arma di persuasione che possiamo trovare espressa ad esempio nell’allegria artificiale della tv.
Molti programmi tv utilizzano scrosci di risa di pubblico inesistente anche se per il telespettatore è ovvia la natura fasulla, tuttavia esercita su di esso una grande influenza tanto da indurre gli spettatori a ridere più spesso e più a lungo e giudizi più positivi sulle trasmissioni. Addirittura le battute di pessima qualità danno il risultato migliore.
L’efficacia di questo trucco risiede nel principio della riprova sociale, secondo il quale uno dei mezzi che usiamo per decidere cos’è giusto è di cercare di scoprire quello che gli altri considerano giusto. In particolare nella situazione in cui dobbiamo tenere un comportamento corretto. Vi è la tendenza giudicata corretta a considerare adeguata un’azione quando la fanno anche gli altri.
Questo ci permette di commettere meno errori utilizzando una scorciatoia che però può essere utilizzata per essere persuasi da profittatori. Infatti il trucco delle risate approfitta del fatto che lo spettatore è così abituato a prendere le reazioni divertite degli altri come prova che c’è effettivamente da ridere, cioè utilizza la nostra tendenza automatica a reagire su base di prove parziali.
- Cialdini, Robert B.(Autore)
In altri campi come i baristi che mettono dei soldi nel piattino delle mance per dare l’impressione che è sufficiente almeno una mancia di quel valore, oppure i venditori che dicono che molta gente usa quel prodotto riscuotendo successo senza dimostrare la bontà.
Effetto Werther e incidenti aerei
Esiste una correlazione positiva tra le notizie che parlano di suicidi e il numero di incidenti aerei che si verificano dopo queste notizie. Ne parla Cialdini nel suo best seller “Le armi della persuasione” citando diversi studi, tra cui quelli di Phillips.
Cialdini riporta casi di numerosi aerei precipitati (privati o di linea) in cui le cause sarebbero attribuibili ai piloti (suicidio). Questi incidenti sono degli esempi dell’effetto Werther, ovvero suicidi imitativi a seguito di una notizia di suicidio che occupa le prime pagine dei giornali.
I dati statistici di incidenti aerei dimostrano anche che il numero di morti, per ogni aereo di linea precipitato, diventa il triplo la settimana dopo la comparsa della notizia di un aereo precipitato. In sostanza vi sarebbe un effetto Werther tra piloti che imitano piloti suicidi.
Un consiglio è quello di verificare se vi sono notizie di suicidi che hanno ricevuto una grande risonanza mediatica. Di solito vi è un picco di incidenti aerei nei tre/quattro giorni dopo la notizia ed un altro picco ad una settimana. Poi, secondo le statistiche, puoi viaggiare sereno 🙂
Il fenomeno di emulazione dei suicidi non riguarda solo i personaggi famosi o i piloti aerei, si può riscontrare anche negli incidenti stradali, tra i detenuti o tra i militari di leva, quando esisteva la leva. L’Effetto Werther può essere riscontrato anche nella escalation improvvisa di attentati suicidari in Europa.
Tv, giornali e social network spesso diffondono queste notizie nel modo sbagliato. Parlare di questi episodi sui media è molto pericoloso. Per scongiurare il lato oscuro della Riprova Sociale occorre evitare di sensazionalizzare i suicidi.
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Bibliografia
- “Quirkology” Richard Wiseman
- “Non puoi mentirmi” di Thorsten Havener
- “Le armi della persuasione” di Robert Cialdini
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