Last Updated on 25 Luglio 2021 by Samuele Corona
Per comprendere la Pragmatica della Comunicazione occorre osservare l’uomo mentre comunica. Che trova la sua migliore applicazione nello studio dei comportamenti patologici (Watzlawick)
L’importanza della Comunicazione Non Verbale è stata sottolineata da più parti, ma le è stato dato un particolare rilievo dalla Pragmatica della Comunicazione, studiata nell’ambito della psicologia sistemica, sviluppatasi negli anni Cinquanta a Palo Alto, in California.
La Psicologia Sistemica
La psicologia sistemica avvalsasi dei risultati ottenuti nell’ambito della teoria dei sistemi di Ludwig von Bertalanffy e della teoria del Doppio legame di Gregory Bateson, ha dato origine al modello interattivo della comunicazione.
Tale prospettiva ha integrato le innovazioni portate nella prima metà del Novecento dalla psicologia della Gestalt, superando quindi le posizioni elementariste, associazioniste e comportamentiste.
Assumendo come presupposti di base i concetti di sistema, causalità circolare (feedback) ed equifinalità, secondo cui ogni sistema è la miglior spiegazione di se stesso, in quanto nessuna causa che lo abbia generato può prevalere sui suoi parametri di funzionamento, tale approccio attribuisce una importanza specifica alla comunicazione in senso contestualista.
Viene ossia presupposto che il significato di qualsiasi messaggio e delle interazioni al cui interno esso viene giocato non sia comprensibile prescindendo dalla situazione e dalla condizione del sistema in cui la comunicazione accade.
Il Doppio Legame
Il concetto di doppio legame
è considerato da Paul Watzlawick la figura fondamentale della comunicazione.
Nella sua forma classica, esso consiste nel rapporto tra un individuo più forte e uno più debole, ove il secondo vive in una condizione di dipendenza dal primo, per esempio il bambino nei confronti della madre.
Il soggetto dominante invia al più debole messaggi simultanei in contraddizione, per esempio con le parole afferma qualcosa che in pari tempo contraddice con la comunicazione non verbale.
Ciò comporta che il più debole non riesca a decodificare i messaggi, e, sebbene questa modalità di comunicazione sia riscontrabile anche nei rapporti normali, esiste il rischio che ciò determini uno sviluppo di disturbi psicologici.
L’osservazione delle interazioni patologiche all’interno dei sistemi, o gruppi umani, ha portato all’analisi della pragmatica della comunicazione, ovvero allo studio dei rapporti tra i segni e coloro che li interpretano e li producono.
La Scuola di Palo Alto
Il modello della Scuola di Palo Alto, nella pratica clinica, nasce dagli studi sulla comunicazione dell’antropologo Gregory Bateson e successivamente dall’elaborazione di modelli di trattamento psicoterapeutico.
Il centro operativo, fondato nel 1959 da Don Jackson e da un gruppo di studiosi del comportamento umano, è ancora oggi il Mental Research Institute (MRI) di Palo Alto (California).
Vi hanno preso parte molti studiosi, fra i quali Jay Haley, a cui si deve lo studio approfondito delle tecniche ipnotiche di Milton Erickson, considerato il “padre spirituale” del modello.
Il testo fondante dell’approccio teorico dell’MRI viene considerato il saggio breve di Gregory Bateson Verso una teoria della schizofrenia, scritto nel 1956.
Si deve però a Paul Watzlawick la sistematizzazione degli studi, delle cognizioni e delle metodologie acquisite fino a quel momento, che confluirono nel testo che ha reso famoso il gruppo di Palo Alto, Pragmatica della comunicazione umana, edito nel 1967 da Paul Watzlawick, Janet Helmick Beavin e Don D. Jackson.
Il lungo lavoro di ricerca e di applicazione delle tecniche di terapia breve costruite sui problemi riportati dai pazienti confluì nella pubblicazione di due testi molto importanti:
- Change. Sulla formazione e la soluzione dei problemi, scritto da Paul Watzlawick, John H. Weakland e Richard Fisch,
- Change. Le tattiche del cambiamento. La psicoterapia in tempi brevi scritto da Richard Fisch, John H. Weakland e Lynn Segal.
Questi libri sono ancora oggi considerati i più importanti contributi teorico-metodologici della Scuola di Palo Alto.
Leggi anche: 4 Libri fondamentali della Scuola di Palo Alto
I 5 Assiomi della Pragmatica della comunicazione
Paul Watzlawick introduce il concetto di meta comunicazione e si arriva poi ai famosi assiomi della comunicazione.
Due tesi sono centrali in questo libro:
- Il comportamento patologico (nevrosi, psicosi, e in genere le psicopatologie) non esiste nell’individuo isolato ma è soltanto un tipo di interazione patologica tra individui;
- è possibile, studiando la comunicazione, individuare delle ‘patologie’ della comunicazione e dimostrare che sono esse a produrre le interazioni patologiche.
La pragmatica della comunicazione rispetta cinque assiomi fondamentali:
Primo assioma
Il primo assioma
riguarda l’impossibilità di non comunicare. Le parole o il silenzio hanno tutti valore di messaggio: influenzano gli altri e gli altri, a loro volta, non possono non rispondere a queste comunicazioni e in tal modo comunicano anche loro.
Ogni individuo semplicemente esistendo modifica il sistema di cui è parte, e poiché ogni cambiamento di un sistema si sostanzia in informazione, chiunque in ogni istante è agente di un processo di comunicazione.
Secondo assioma
Il secondo assioma
dice che la comunicazione non solo trasmette informazione ma impone un comportamento. Nel messaggio c’è sia un’informazione (un contenuto) sia un comando, in riferimento alla relazione tra i comunicanti.
Ciò significa che ogni informazione o notizia proferita da un locutore è accompagnata da aspetti illocutivi.
Terzo assioma
Il terzo assioma
evidenzia la punteggiatura delle sequenze di comunicazione tra comunicanti. In uno scambio comunicativo ognuno dei due interlocutori interpreta lo scambio stesso in modo soggettivo.
Percepisce in modo soggettivo il significato delle proprie azioni e quelle dell’altro. Ogni interazione rispetta pause, accentua passaggi, sospende e riprende il proprio fluire, proprio come accade nella scrittura.
Quarto assioma
Il quarto assioma
attribuisce agli esseri umani la capacità di comunicare sia con il modello numerico (verbale) sia con quello analogico (paraverbale, non verbale).
I primi ineriscono alle parole e alla sintassi utilizzata per comporre frasi, i secondi rispettano le logiche della comunicazione non verbale. La comunicazione umana utilizza tre codici, verbale, paraverbale e non verbale.
Quinto assioma
Il quinto assioma.
Gli scambi comunicativi possono essere simmetrici o complementari a seconda che siano basati su uguaglianza o differenza. Si dicono complementari gli scambi comunicativi in cui i comunicanti non sono sullo stesso piano (padre-bambino, dipendente-datore di lavoro).
Sono simmetrici le comunicazioni tra pari grado (marito-moglie, fratelli, amici). Nelle relazioni sane queste due modalità si alternano a seconda delle situazioni.
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Bibliografia:
- “Psicologia Sociale” di Adriano Zamperini e Ines Testoni
- “Storia della psicologia” di Luciano Mecacci
- “Pragmatica della comunicazione umana” di Paul Watzlawick
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