Last Updated on 9 Febbraio 2024 by Samuele Corona
La meditazione della montagna
può essere particolarmente efficace per coltivare l’equanimità, è stata ideata da Jon Kabat-Zinn.
Jon Kabat-Zinn è un biologo e scrittore statunitense, Professore Emerito di Medicina e fondatore della Stress Reduction Clinic e del Center for Mindfulness in Medicine, Health Care and Society presso la University of Massachusetts Medical School.
La meditazione della montagna incoraggia molte persone a passare dall’identificazione con i contenuti della mente a quella con la consapevolezza (mindfulness). Una metafora, che può aiutare a sviluppare questa prospettiva, consiste nell’immaginare che la mente sia vasta come il cielo.
I contenuti del cielo sono in continuo cambiamento e, in momenti diversi, esso può essere pieno di nuvole o possono esserci il sole, la pioggia o la neve; può esserci la luce del giorno o quella della luna e delle stelle. Anche se i suoi contenuti sono variabili, il cielo, in quanto tale, è sempre lì.
Susan Pollak e Thomas Pedulla, autori del libro Mindfulness in psicoterapia, ritengono che la meditazione della montagna sia utile per i pazienti sferzati dalle tempeste della depressione o dell’ansia, specialmente quando stanno affrontando una transizione difficile, una perdita significativa o una malattia.
Dato che questa pratica non dipende dalla padronanza della concentrazione o dal monitoraggio aperto, può essere usata in qualunque momento siano necessari equilibrio o discernimento.
La meditazione della montagna
Iniziate sedendo in modo comodo, prendetevi qualche minuto per radicarvi e centrarvi. Concentratevi sul respiro, i suoni, i punti di contatto o le frasi di amorevole gentilezza.
Visualizzate una montagna maestosa, che può essere una che avete visto o una creata dalla vostra immaginazione. Può essere una montagna singola o far parte di una catena. Questa montagna cambia, ovviamente, come tutte le cose, ma cambia lentamente, in tempi geologici.
Immaginate il vostro corpo diventare come la montagna: radicato al terreno, solido, fermo. Fate che le gambe siano la base, le braccia e le spalle i versanti, la colonna vertebrale l’asse e la testa la cima della montagna. Concedetevi di essere centrati, radicati, presenti.
Visualizzate la montagna mentre iniziano a cambiare le stagioni. Potete iniziare dalla stagione corrente e poi muovervi lentamente attraverso le altre. Vedetela in autunno, circondata da una luce calda e dorata e da colori brillanti.
Gradualmente l’autunno cede il passo all’inverno e la montagna viene assalita da un maltempo intenso e violento, con nebbia, neve e ghiaccio. Notate come la montagna resta ferma, quieta e stabile attraverso le tempeste.
Vedete il fluire delle stagioni, una dentro l’altra. In primavera la neve si scioglie, gli uccelli cantano e gli animali ritornano. Fiori selvatici germogliano e sbocciano. I ruscelli della montagna straripano con il disgelo.
Vedete la montagna in estate, inondata di luce, quieta, solida e maestosa. Tranne che per il picco più alto, la neve se n’è andata. In ogni stagione ci sono nubi che coprono la montagna e poi si dissolvono, i temporali scoppiano all’improvviso e poi passano.
Vedete la montagna attraverso il corso della giornata, iniziando dalle tonalità rosee dell’alba, poi con la luce chiara del mattino, la profonda luce dorata e le ombre del pomeriggio. Guardate il giorno che cede il passo ai colori ricchi del tramonto e infine al cielo scuro della notte, pieno di stelle e galassie, spazio infinito attraverso i vasti e limpidi cieli.
Provate a stare seduti come la montagna, fermi e radicati al terreno attraverso i cambiamenti del clima, del tempo e delle stagioni, permettendo al giorno e alla notte di andare e venire, accettando il cambiamento, senza resistergli.
Portate queste qualità nella vostra giornata, permettete al clima e alle stagioni della vita di andare e venire. Sentitevi presenti, radicati, centrati e fermi; incuranti delle tempeste, del vento, del freddo, della pioggia, del caldo, dei momenti di oscurità e di quelli di luce, di gioia e di dolore. Lasciate che la vita continui a dispiegarsi attorno a voi.
Come suggerisce Kabat-Zinn, identificandoci, durante la nostra meditazione, con la montagna, possiamo legarci alla sua forza e stabilità e adottarle come se fossero nostre. Possiamo usare le sue energie per supportare i nostri sforzi e per incontrare ogni momento con un atteggiamento di mindfulness, equanimità e chiarezza.
Le nostre tempeste emozionali e le nostre crisi, perfino le cose che ci succedono sono molto simili al clima della montagna. Tendiamo a viverle in modo personale, ma sono impersonali.
Proprio in mezzo alle tempeste, arriviamo a conoscere un silenzio più profondo e una fermezza e una saggezza che non avremmo mai pensato possibili.
La versione audio della meditazione della montagna è disponibile (in inglese) su sittingtogether.com
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