Secondo la tradizione buddhista, all’origine della teoria della mente scimmia, ognuno ha nella testa una scimmia, che chiacchiera, reagisce in modo eccessivo, si dimena, strepita per attirare l’attenzione e causa sofferenza psichica.
La mente umana è come una scimmia irrequieta, che passa da un ramo all’altro della giungla senza uno scopo preciso. La scimmia blatera costantemente nella nostra testa, ci consiglia e ci dice dove andare, un po’ come il navigatore satellitare dell’automobile.
La scimmia persegue due obiettivi principali, prioritari rispetto a tutti gli altri: tenerci al sicuro e impedirci di fare brutte figure.
Se non viene adeguatamente domata, la scimmia può arrecare danni irreparabili alla nostra salute psichica, fomentare l’ansia, l’irrequietezza, la confusione e la paura.
Imparare ad addomesticare la nostra scimmia interiore e impedirle di seminare il caos è fondamentale per poter condurre una vita felice e appagante.
*Ne ho parlato nel post: 4 Esercizi di meditazione per gestire la Scimmia nella mente
La teoria della mente scimmia
Abbiamo visto che secondo la teoria della mente scimmia, la mente umana è come una scimmia irrequieta, che passa da un ramo all’altro della giungla senza uno scopo preciso.
Sono molti i fattori che possono mandare la scimmia in corto circuito, per esempio lo stress, le preoccupazioni o le situazioni ansiogene. Il problema è che il chiacchiericcio incontrollato della scimmia può produrre una spirale di comportamenti che degenerano molto rapidamente.
Le neuroscienze moderne sono giunte ora a confermare e a dare una spiegazione a queste antiche teorie.
Quando la scimmia si dimena causando tutti questi problemi, nel cervello ha luogo un processo molto specifico: in buona sostanza, si verifica uno squilibro chimico.
- Pinker, Steven (Autore)
Molti di voi avranno sentito dire che dopo e durante l’esercizio fisico vengono rilasciate endorfine e che eventi o pensieri piacevoli stimolano la secrezione di serotonina, nota come l’”ormone della felicità”. C’è poi l’ossitocina, l’”ormone delle coccole”, e, ovviamente, la dopamina, considerato l’”ormone della ricompensa”.
Quando la scimmia è stressata e inizia a vorticare nel cervello, la colpa è dell’adrenalina.
Si potrebbe dire che la scimmia è il capo della produzione di adrenalina e impartisce l’ordine di produrla a prescindere dal reale fabbisogno del corpo. È sempre alla ricerca di un fuoco da spegnere, di una minaccia incombente, anche se molto di rado vi è un pericolo reale.
Sfortunatamente, una volta innescata, questa potente reazione chimica può giocare brutti scherzi alla psiche e al sistema nervoso.
Neuroscienze della mente scimmia
Dire a qualcuno di “calmarsi” o di “non preoccuparsi” è del tutto inutile, perché in un cervello impregnato di adrenalina è già in atto uno schema di attività chimica che non può essere facilmente disinnescato.
Se non ci occupiamo della scimmia e, senza rendercene conto, le permettiamo di mantenere in circolo tutta quell’adrenalina, la nostra ansia continuerà ad aumentare.
L’ansia protratta nel tempo può innescare tutta una serie di reazioni negative fino a intaccare la salute mentale, a meno che non corriamo prima ai ripari. Ma come?
DA Calma la scimmia che hai in testa:
Il cervello ha due emisferi, il destro e il sinistro, che assomigliano alle due metà di una noce.
L’emisfero sinistro è specializzato nel ragionamento e nella logica ed è il luogo in cui vive la scimmia, che è dunque la depositaria delle competenze linguistiche, di analisi, di giudizio, di pianificazione e di elaborazione.
In parole povere, la scimmia può essere considerata la nostra mente conscia che resta in servizio tutto il giorno, finché alla sera non va a dormire.
A quel punto subentra il “guardiano notturno”, ossia la mente subconscia, che risiede prevalentemente nell’emisfero cerebrale destro, quello che ci fa agire d’istinto, senza riflettere.
La mente subconscia, a differenza di quella conscia, vede “il quadro generale”, è più sottile, non verbale e opera in base a sensazioni viscerali, impiegando tutti i sensi.
Ovviamente la mente subconscia non dorme mai.
Durante il giorno (se tutto funziona adeguatamente), lavora in stretta connessione e in sinergia con la mente scimmia conscia. È solo di notte quando la scimmia “dorme” che il subconscio opera da solo.
Questo guardiano notturno si assicura che tutto continui a funzionare – il cuore batta, i polmoni pompino l’aria, il sangue circoli – e che gli stadi del sonno, come il sognare, procedano secondo il loro ritmo naturale, finché la mente conscia, la scimmia, dopo circa sette ore non si risveglia e riprende servizio.
La scimmia che vuole dominare la mente
Idealmente durante il giorno le due metà del cervello collaborano automaticamente in modo armonioso, e in questo caso ci si sente in equilibrio, centrati, radicati, al sicuro e padroni di sé, che è tutto ciò di cui gli esseri umani hanno bisogno per vivere una vita felice, sana e appagante e massimizzare il proprio potenziale.
Quando, invece, uno dei due emisferi è troppo dominante (soprattutto se si tratta del sinistro) o addirittura temporaneamente “fuori uso”, tutto può andare velocemente a carte quarantotto.
La scimmia dalla sua “casa” nell’emisfero sinistro può cercare di dominare il destro, fino ad arrivare a sopraffarlo, spesso in momenti del tutto inadeguati, come una grossa creatura pelosa che irrompe a una festa nel momento sbagliato.
Ma non può fare altrimenti: la scimmia adora impicciarsi, commentare e dare costantemente consigli su tutto ciò che facciamo o che stiamo per fare.
Cosa accadrebbe se non avessimo una mente scimmia?
Forse vi state chiedendo che cosa succederebbe se non avessimo una mente scimmia. Il fatto è che se non avessimo una mente scimmia o se il suo funzionamento fosse gravemente compromesso, avremmo un bel problema
DA Calma la scimmia che hai in testa:
La preoccupazione o lo stress prolungati, come una situazione irrisolta che si protrae nel tempo creando ansia intensa, può provocare un malfunzionamento della mente scimmia, che per tutto il tempo continua a cercare soluzioni.
Si avrà così uno squilibrio cronico tra le due metà cerebrali, che può rendere maggiormente vulnerabili a problemi di salute seri come la depressione.
Avete mai pensato a che cosa succederebbe se la parte sinistra del vostro cervello subisse un colpo fatale e improvvisamente vi ritrovaste privi della mente scimmia?
Se la mente scimmia è “fuori uso” o non è presente, si potrebbero verificare tutti o alcuni dei seguenti fenomeni: assenza di ricordi, sia a breve sia a lungo termine; sensazione di distacco dalla realtà; assenza di un Io; assoluto silenzio nella testa; nessuna preferenza o avversione; scarse relazioni, difficoltà a entrare in contatto con gli altri; una vita priva di ordine, pianificazione e struttura; assenza di preoccupazioni, di stress, di inibizioni; mancanza di paura; assenza di fobie (anche avendole, non ne sareste consapevoli); pensiero solo per immagini senza colori, privo di parole; limitarsi a «ciondolare» nella bellezza dell’universo.
Non sareste al sicuro, sareste totalmente incapaci di riconoscere i pericoli e del tutto ignari dei rischi. Fare jogging in direzione contraria sulla corsia di sorpasso di un’autostrada non vi sembrerebbe minimamente pericoloso 🙂 .
Articoli consigliati:
- 4 Esercizi di meditazione per gestire la Scimmia nella mente
- Eckhart Tolle 6 esercizi per sviluppare la capacità di concentrazione
- 7 Libri per iniziare a fare pratica di Mindfulness e Meditazione
- Metodo mindfulness 8 settimane | 56 Giorni alla felicità
Bibliografia:
“Calma la scimmia che hai in testa” di Don Macpherson
Mente scimmia. I Libri più venduti online
Ecco i 3 libri sulla Teoria della mente scimmia più venduti online, con informazioni sul prezzo e valutazione di chi li ha acquistati.
- Segui la mia Pagina Facebook >>
- Contattami via e-mail Scrivi qui >>
- LEGGI SOS Autostima >>