Kaizen
è una filosofia che ha avuto origine negli anni 80 nel mondo dell’industria giapponese (Toyota) e significa “cambiare in meglio” attraverso un miglioramento costante e continuo nel tempo. Kaizen, come strategia, ha trovato applicazione anche nella Psicoterapia e nel Coaching e si riferisce ad una pratica diretta al miglioramento costante dei processi comportamentali.
La vision della strategia Kaizen è quella del rinnovamento a piccoli passi, da farsi giorno dopo giorno, con costanza e continuità; per questo l’approccio Kaizen è molto efficace per aumentare il tuo Quoziente Emotivo.
Cosa è il Quoziente Emotivo
Probabilmente ti starai chiedendo cosa è il Quoziente Emotivo. Nel suo libro “Emotional Intelligence” (Intelligenza Emotiva), Daniel Goleman ha definito il QE (Quoziente Emotivo) come la capacità di comprendere ed esprimere le emozioni.
Goleman ha suggerito che il QE è più importante del QI (Quoziente intellettivo) perché i punteggi standard di intelligenza (cioè punteggi QI) non comprendono l’intera gamma dell’ intelligenza umana. Invece, la capacità di comprendere ed esprimere le emozioni (QE) può giocare un ruolo più importante, nel modo in cui le persone se la cavano nella vita.
4 Strategie e competenze per mettere in moto il processo per il miglioramento del Quoziente Emotivo
Si ottengono solo vantaggi lavorando su queste strategie e con l’aumentare del tuo QE scoprirai di avere il potere di compiere molte cose che in precedenza consideravi oltre il tuo potenziale. I benefici si manifesteranno nel lungo termine attraverso una migliore qualità della vita personale e professionale.
1. Empatia
Le persone con un alto livello di QE sono capaci di porsi in maniera immediata nello stato d’animo o “nei panni” di un’altra persona. L’empatia si forma naturalmente a partire dall’infanzia ma nell’età adulta sembrerebbe che alcune persone perdano la componente motivazionale nell’entrare in empatia col prossimo.
Il modello elaborato da Hoffman fornisce una descrizione dello sviluppo dell’empatia in 5 stadi. Nei primi mesi di vita i neonati non sono in grado di percepire se stessi e gli altri come entità distinte. Quando i neonati percepiscono la sofferenza di qualcuno, ne fanno propria l’emozione, vivendola come se quello stato emotivo non avesse una causa esterna.
Nelle varie fasi di crescita, progressivamente i bambini, avendo sviluppato un senso di sé stabile e coerente, realizzano sempre più compiutamente che anche gli altri individui hanno una propria identità e che quest’ultima influenza i loro comportamenti nelle diverse situazioni.
Se senti il bisogno di migliorare la tua capacità di entrare in empatia con le altre persone puoi esercitarti con la tecnica del Rispecchiamento basata sulla fiducia e la sintonia emotiva. Ne ho parlato in questo articolo: Il Rapport
Il Rispecchiamento è un sistema per creare velocemente Rapport con il nostro interlocutore. La stessa parola indica un’assunzione della nostra postura speculare a quella di chi ci è di fronte. Pensa a due innamorati. Quando sono insieme, assumono una postura identica, mimando gli stessi gesti, come in una “danza” non verbale. Per approfondire leggi il mio articolo Il Rapport
2. Ascolto attivo
Sii il migliore tra gli ascoltatori. Concentrati appieno sulla persona con cui stai parlando invece di lasciare che i tuoi pensieri vaghino tra i problemi e tra le preoccupazioni. Guarda da vicino il volto di questa persona e sentiti grato per la conversazione. Guarda negli occhi e affronta onestamente la persona con cui stai parlando. Nota i dettagli del suo viso.
Essere “presente” durante i dialoghi può aiutarti a sperimentare un’empatia maggiore e a sentirti più in sintonia con il prossimo. Una tecnica che può essere utile a tal scopo è quella del Rewind.
Immagina una vecchia musicassetta. Quando il tuo interlocutore parla tu registri la conversazione. Quando ha terminato blocca il nastro e riavvolgilo dall’inizio. Ripeti al tuo interlocutore ciò che hai registrato.
Seguendo questa formula “Se ho capito bene, mi stai dicendo che…”. I risultati saranno immediati, il tuo interlocutore si sentirà capito e la relazione diventerà molto piacevole.
Ad esempio, se qualcuno ti ha appena raccontato di problemi avuti in vacanza il mese prima, puoi usare la seguente formula:
“Quindi se ho capito bene, mi stai dicendo che… ti sono andate storte una serie di cose il mese scorso in vacanza… è giusto?“
Dopo aver avuto conferma, puoi incoraggiare la persona a continuare a parlare e dirti di più, aggiungendo una considerazione ovvia con una domanda incollata:
Ciò deve averti dato fastidio, non è vero?.
La persona potrebbe rispondere “Certo, era un susseguirsi di problemi. E proprio quando pensavo che si fosse risolto tutto, veniva fuori un’altra grana…”.
3. Vivere nel momento presente
Le persone che sono in grado di vivere nel momento presente tendono a essere più sicure ed empatiche e hanno un’autostima più alta. Stare nel momento presente potrebbe sembrare semplice, ma in verità richiede pratica.
Innanzitutto partiamo da un presupposto: sei già nel posto giusto, nel momento presente. Non ti trovi nei momenti di ieri e nemmeno in quelli di domani, puoi solo arrivarci col pensiero. Sei nel momento che ti sta capitando mentre stai leggendo, fisicamente sei nel momento presente.
La sfida è indirizzare la mente verso quello che sta effettivamente succedendo, per esserne più consapevole. Di solito la nostra mente sta da altre parti, verso qualcosa che è già successo o qualcosa che potrebbe accadere in futuro.
Un ottimo esercizio per sperimentare il momento presente è quello della “doppia mano” di Eckhart Tolle.
- Eckhart Tolle (Autore)
Molto brevemente funziona così:
- Siediti comodamente su una sedia, con le mani separate. Chiudi gli occhi e diventa consapevole della tua mano destra. Non muoverla, dalle solo la tua attenzione. Diventa consapevole di tutto ciò che senti nella mano destra. Avverti il battito del cuore o qualche tensione muscolare? Qualche fastidio o dolore? Sei consapevole di qualche sensazione generale, come caldo, freddo, rilassamento o formicolio?
- Continua per circa un minuto.
- Ora diventa consapevole della mano sinistra, con le stesse modalità.
- Porta la tua consapevolezza su entrambe le mani. sii consapevole di entrambe le tue mani, nello stesso momento
In questo modo si allontana la consapevolezza dall’attività mentale e si crea un intervallo “senza pensieri” in cui si è altamente vigili e consapevoli ma non si sta pensando
4. Utilizzare la comunicazione non verbale
È possibile condurre una interazione verso la direzione che desideri attraverso la Comunicazione Non Verbale (CNV). Dovrai imparare a modulare la voce, la postura, il posizionamento nello spazio, il contatto oculare ecc. Quando sarai in grado di padroneggiare la Comunicazione Non Verbale in modo efficace, potrai gestire situazioni difficili e trasformare a tuo vantaggio situazioni conflittuali.
Esercitati ad interpretare linguaggio del corpo e le espressioni facciali delle persone che interagiscono con te. Studia i libri e le risorse che trattano la comunicazione Non verbale e fai pratica ogni giorno, ogni volta che hai occasione. Lentamente nel corso del tempo, si diventa molto bravi ad individuare tutti i diversi segnali che le persone inviano quando si comunica con loro. Questa abilità ha un valore inestimabile per la tua vita personale e professionale.
Prendi le persone per buone, cioè per quello che mostrano all’esterno. Non preoccuparti delle loro intenzioni, dei giudizi e dei loro desideri. Credi alle loro parole ma osserva bene il linguaggio del corpo e poi prosegui verso la prossima esperienza invece di soffermarti su di loro. Non è compito tuo cercare di leggere nelle menti altrui.
Fai la gentilezza di credere a quello che dicono invece di fargli notare che stanno affermando qualcosa solo per risultare gradevoli. Questo non vuol dire che tu debba essere un ingenuo e fidarti del tutto di chiunque. Se impari a leggere il linguaggio del corpo, avrai gli strumenti per capire se si tratta di una persona degna di fiducia o meno.
LEGGI ANCHE: 10 Regole per capire quello che le persone non dicono
- Trevisani, Daniele (Autore)
Aumentare il tuo Quoziente Emotivo è un processo Kaizen
Non si può pretendere una formazione”Weekend full immersion col panino in regalo” per apprendere questa abilità. È necessario ripetere e applicare queste strategie nel corso del tempo, così inizierai gradualmente ad utilizzarle con naturalezza nel tuo cammino sempre più emotivamente intelligente.
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Bibliografia:
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