Relativizzare è una dote essenziale per affrontare i problemi e superare gli ostacoli della vita. Quando incappiamo in un problema o in un ostacolo, spesso non sappiamo proprio che pesci pigliare.
In questi casi può essere d’aiuto capire il rapporto tra ciò che sta accadendo all’interno del nostro mondo e quello che succede fuori da esso. Significa intuire dove ci troviamo nel quadro generale delle cose, prendendo in considerazione l’universale.
Se, ad esempio, vieni bocciato a un esame, relativizzare significa capire che, per quanto l’insuccesso sia difficile da digerire in questo momento, la situazione cambierà: la vita continuerà e le cose si aggiusteranno.
- Vujicic, Nick(Autore)
Riuscire a vedere la situazione nel suo contesto ti permette di non opporre resistenza e di accettare i cambiamenti che stanno avvenendo nella tua vita. Significa capire che in questo frangente la situazione è quello che è, sapendo che prima o poi muterà.
Se qualcosa ci agita, in un dato momento della nostra vita, è perché noi crediamo che la situazione in cui ci troviamo sia “troppo” difficile e ci costruiamo uno scenario mentale che porterà a vivere con ansia quella determinata situazione.
3 Esercizi per imparare a Relativizzare
Di seguito 3 esercizi per imparare a relativizzare.
#1. Chiedi ad un anziano
L’autrice Gill Hasson nel testo Mindfulness.100 Esercizi per una vita più sana raccomanda di chiedere ad un anziano di oltre 70 anni di parlarti della sua vita. Cosa gli è andato bene e cosa no?
Anche gli anziani hanno avuto momenti di paura, scoramento, difficoltà, proprio come te in questo momento. Come è andata a finire per loro? Come giudicano, oggi, alcuni di quei problemi nel contesto della loro vita?
Ricorda che in questo momento preciso sei tu a vivere l’esistenza della quale parlerai quando sarai più vecchio.
*Leggi anche: La felicità è adesso | 10 Lezioni di saggezza dei malati terminali.
#2. Leggi Biografie per imparare a relativizzare
La biografia è il genere ideale per chi ha bisogno di incoraggiamento in un particolare momento della propria vita o necessita di un modello per relativizzare in mezzo al rumore di uno scenario mentale tormentato. Due biografie in particolare possono fare al caso nostro:
Acqua agli elefanti di Sara Gruen
Acqua agli elefanti
è il racconto, da parte di un novantatreenne, del periodo trascorso in un circo itinerante col suo strabiliante carico di donne-cannone, nani, mostri e animali esotici nell’America stremata dalla Grande Depressione.
I miei martedì col professore di Mitch Albom
I miei martedì col professore racconta la storia vera di un uomo che va a trovare un suo vecchio professore di college ormai gravemente malato. Insieme dibattono dei temi più vari: l’amore, il denaro, la morte, i valori, la famiglia e il perdono.
Ogni volta l’autore esce arricchito da quelle chiacchierate illuminanti e rivelatrici.
- Albom, Mitch(Autore)
*Leggi la mia lista di biografie preferite al link: 10 Biografie da leggere assolutamente
#3. La giostra dei modelli di forza emotiva
La giostra di modelli da forza emotiva è uno strumento ideato dallo psicologo Rafael Santandreu.
L’esercizio è più o meno così. Rifletti su questo quesito: “Cosa penserebbero i modelli di forza emotiva della mia vita?”.
Poi immagina i tuoi modelli in una giostra di volti che scorrono rapidi e, uno dopo l’altro, scopri cosa penserebbero della situazione che stai attraversando.
Se non hai idea di chi potrebbe essere un modello di forza emotiva, di seguito ti elenco alcuni modelli che consiglia Santandreu. Fai questo esercizio ogni volta che avverti la tentazione di lamentarsi di qualcosa sia come meditazione giornaliera.
Ecco alcuni modelli descritti da Rafael Santandreu autore del libro Essere felici controvento.
Stephen Hawking. Lo scienziato sulla sedia a rotelle che non ha potuto parlare né muoversi per più di quarant’anni.
Thomas Buergenthal. Il giudice della Corte Internazionale dell’Aja, che da bambino è stato rinchiuso in un campo di detenzione nazista e che, nonostante quell’esperienza, ha scelto di vivere una vita felice.
Nick Vujicic. Il ragazzo senza braccia e gambe che tiene conferenze per aiutare a superare traumi e che conclude ogni suo intervento abbracciando ogni singolo partecipante.
Albert Casals. Il ragazzo in sedia a rotelle che, da quando aveva quindici anni, viaggia per il mondo senza un soldo.
Se li avessimo di fronte adesso, queste persone ci insegnerebbero a guardare la vita in maniera positiva! Ci direbbero che non abbiamo nulla di cui lamentarci.
Puoi inserire questi esercizi nel tuo programma di ginnastica emotiva giornaliera: funzionano!
Articoli consigliati:
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Bibliografia:
- “Mindfulness.100 Esercizi per una vita più sana” di Gill Hasson
- “Essere felici controvento” di Rafael Santandreu
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Mi è piaciuto molto ciò che hai scritto, girando in internet per avere un significato preciso di relativizzare, mi sono imbattuta nel tuo blog ed ho avuto la risposta.
In genere non uso parole di cui non conosco bene il significato e relativizzare era una di quelle che adesso potrò usare con più consapevolezza
Loredana, grazie per il tuo bel commento 🙂