In questo post verranno esaminati i 10 ostacoli alla felicità, così come descritti dal famoso psicologo americano William Doyle Gentry.
Gli scienziati un tempo pensavano che la felicità fosse ereditaria, dettata da un preciso “set point” geneticamente determinato. Da allora sono state fatte molte scoperte secondo cui possiamo controllare il nostro benessere emotivo molto di più di quanto si credesse in precedenza.
Shawn Achor autore del “Il Vantaggio della Felicità” e docente del mitologico “corso sulla felicità” all’Università di Harvard; definisce come fondamentali per la felicità umana: il conseguimento di obiettivi significativi, il saper cogliere tutte le opportunità che il mondo offre, il coltivare una mentalità ottimista e il saper allacciare e mantenere relazioni sociali positive.
Così come sono importanti questi cambiamenti sostanziali nel modo di pensare e nel comportamento, altrettanto importante è capire che il vantaggio della Felicità risiede anche nei piccoli e momentanei sprazzi di positività che condiscono la nostra vita ogni singolo giorno.
Ne ho parlato nel post: 7 Principi per diventare più efficaci e felici | Shawn Achor
10 Ostacoli alla felicità
Sebbene apportare grandi cambiamenti e raggiungere una felicità duratura siano certamente obiettivi fondamentali, sarebbe meglio se ci concentrassimo su come ci sentiamo di giorno in giorno.
Raggiungere la felicità è un viaggio e, come in ogni viaggio, ci sono molte buche e blocchi stradali lungo il percorso. Di seguito i 10 ostacoli alla felicità, così come descritti da William Doyle Gentry nel libro Happiness for dummies.
#1. Un senso di sé irrealistico
Pensi di essere in grado di fare qualsiasi cosa? O ti dici spesso che non sei bravo in nulla di ciò che provi a fare? Ascoltati. Quanto spesso pensi o pronunci la parola “dovrei”? Secondo gli psicologi cognitivi, “dovrei” è una delle parole più tossiche del linguaggio quotidiano.
Trasmette le aspettative delle persone su se stesse e sugli altri. Inoltre, guida il comportamento delle persone, spingendole a fare più di quanto siano in grado di fare e meno di ciò che le renderebbe felici.
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#2. Il senso di diritto
Il senso di diritto, la sensazione di avere diritto a qualcosa, è la causa principale dell’infelicità della maggior parte delle persone. I genitori sono infelici quando non ricevono dai figli il rispetto a cui pensano di avere diritto. I dipendenti si sentono infelici se non ottengono l’aumento di stipendio che pensano di aver diritto.
Ecco alcune cose a cui non hai diritto:
Un coniuge che la pensa sempre come te
Figli che ti amano sempre
Occupazione: ora o in futuro
Buona salute e lunga vita
Un computer che non va mai in crash
Benzina a buon mercato
Il rispetto e l’ammirazione dei tuoi coetanei
Un’auto che si avvia in una mattina molto fredda
Doyle Gentry, suggerisce di considerate la vita come una serie infinita di negoziati: “Lavorate per guadagnarvi il rispetto che volete, invece di pretenderlo. Lavorate per ottenere una promozione, non aspettate di riceverla”.
#3. Rabbia tossica
Essere felici quando si è sempre arrabbiati è impossibile. La rabbia tossica è proprio questo: provare una rabbia intensa su base quotidiana. Ecco alcune cose che puoi fare per gestire meglio la tua rabbia ed evitare che diventi un ostacolo alla felicità:
- Sfogarsi di più e sfogarsi di meno. Sfogarsi significa esplodere e perdere la calma. La ventilazione è ciò che si fa quando si parla dei propri sentimenti in modo ragionevole e civile.
- Gestire meglio lo stress. La maggior parte di ciò che incontri quotidianamente ha a che fare con problemi gestibili.
- Lasciate andare il passato di rabbia. Trova un modo per perdonare e dimenticare.
- Confessa la tua rabbia. Dedica 15 minuti al giorno a scrivere tutti i tuoi sentimenti negativi e poi butta via il pezzo di carta.
- Affermare se stessi. Trova una via di mezzo per farti valere senza rispondere alla rabbia con la rabbia.
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#4. Risentimento
Il risentimento è il residuo di una rabbia inespressa e irrisolta. Le persone risentite guardano la vita attraverso occhiali scuri, sempre pronte a difendersi dal male e aspettandosi il peggio.
La rabbia è un’emozione e, quindi, un’esperienza limitata nel tempo. La rabbia va e viene. Rimanere arrabbiati molto a lungo è fisicamente impossibile. Ciò che è possibile, tuttavia, è provare risentimento per anni, persino per tutta la vita.
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#5. Avidità
L’avidità si basa sulla competizione, mentre la felicità deriva piuttosto dalla cooperazione, ovvero dallo sforzo di agire in armonia con il mondo circostante.
L’avidità non è solo una questione di competizione, ma anche di ambizione esuberante, illimitata e insaziabile, che nasce dal desiderio di avere una fetta di torta più grande di quella che hanno gli altri. L’avidità è un altro nome per l’ambizione narcisistica, in cui i propri interessi predominano su tutti gli altri e in cui ci si sente in diritto di essere avidi, di prendere più della propria parte.
#6. Aggressione
Aggressione significa letteralmente “muoversi contro il mondo”. Tra gli esseri umani si verificano due tipi di comportamento aggressivo: l’aggressività orientata al raggiungimento degli obiettivi e l’aggressività combattiva.
L’aggressività orientata al raggiungimento degli obiettivi può portare alla felicità, ma l’aggressività combattiva sicuramente no.
Le persone che hanno un’aggressività orientata ai risultati sono:
Competitive
Forti nel perseguire i propri obiettivi
Costanti
Determinati
Diretti nella comunicazione
Le persone con aggressività combattiva sono:
Conflittuali
Impazienti
Esigenti
Intensi
Prepotenti
#7. Depressione
Uno tra gli ostacoli alla felicità più noti è sicuramente la depressione. La depressione è così diffusa che viene definita il “raffreddore comune delle malattie mentali”.
- Burns, David D. (Autore)
Quando soffri di depressione, non stai solo passando una brutta giornata. Stai riscontrando una serie di sintomi, tra cui:
Bassa energia, letargia e malessere
Perdita di appetito
Disturbi del sonno
Pianto spontaneo
Irritabilità
Immagine di sé negativa
Colpevolezza
Pensieri suicidi
Interesse sessuale diminuito
Ritiro sociale
Perdita di piacere
La persistenza e la gravità di questi sintomi definiscono il grado di depressione.
Leggi anche: Depressione | Le 10 Distorsioni cognitive all’origine di ogni forma di depressione
#8. Solitudine
La solitudine è l’assenza di un legame emotivo con il mondo circostante. Ci si può sentire soli in mezzo a un grande assembramento di persone e non sentirsi soli quando si è da soli. La felicità è più legata all’appartenenza che al denaro, al potere e al successo.
Ecco alcuni modi in cui puoi diventare una persona più connessa e scongiurare la solitudine:
Fai del volontariato per la comunità.
Diventa un frequentatore abituale di un ristorante o di una caffetteria locale.
Iscriviti a un corso di formazione.
Partecipa a rievocazioni storiche.
Iscriviti a una lezione di yoga.
Unisciti a un gruppo teatrale locale.
Unisciti a un gruppo civico.
Diventa membro di un hobby club.
Partecipa alle funzioni religiose.
#9. Vendetta
In poche parole, la vendetta consiste nel pareggiare i conti, nel rispondere a un’offesa o a un insulto con un’altra offesa. In apparenza si tratta di rabbia e di esprimere la rabbia in modo vendicativo.
In realtà la vendetta riguarda il dolore e la sofferenza. Le persone vendicative pensano che ferendo la persona che ha causato loro dolore, fisico o emotivo, si sentiranno in qualche modo meglio.
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#10. Abuso di droghe
Le sostanze chimiche non possono sostituire la vera felicità. Lo sballo euforico che accompagna il consumo di droga è solo momentaneo ed è più un’illusione che una realtà. Le droghe non generano un senso di soddisfazione, gratitudine o serenità, tutti ingredienti essenziali per la felicità.
Le droghe sono, per molte persone, una forma di automedicazione, usata nel tentativo di sfuggire a sentimenti di infelicità cronica associati a disturbi dell’umore come la depressione, l’ansia patologica e persino la noia.
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Bibliografia:
- William Doyle Gentry nel libro “Happiness for dummies” di William Doyle Gentry
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