Vediamo i 4 Miti sulla felicità, così come descritti da Russ Harris nel best seller internazionale La Trappola della Felicità.
Russ Harris è un medico specializzato in gestione dello stress. Dopo avere usato i principi dell’Acceptance and Commitment Therapy (ACT) per superare i suoi problemi di ansia, si occupa ora di formare persone e professionisti della salute mentale all’uso delle tecniche dell’ACT per risolvere un’ampia gamma di difficoltà psicologiche e migliorare la qualità della vita.
Acceptance and Commitment Therapy, è un approccio terapeutico basato sulla mindfulness, diretto a sviluppare la “flessibilità psicologica” che consente di superare i momenti critici e di vivere pienamente il presente muovendosi nella direzione tracciata dai propri valori.
4 Miti sulla felicità. Russ Harris
Russ Harris ci conduce alla scoperta dei 4 miti sulla felicità, per prendere coscienza dei meccanismi mentali che ci tengono prigionieri facendoci ostinare a perseguire chimere impossibili, essenzialmente, avere sempre emozioni e pensieri positivi e mai negativi.
#Mito 1. La felicità è la condizione naturale di tutti gli esseri umani
La nostra cultura si ostina a sostenere che l’uomo sia felice per natura. Le statistiche che Russ Harris ha citato nel libro mostrano chiaramente il contrario.
Harris ricorda che un adulto su dieci tenta il suicidio e uno su cinque soffre di depressione. E non solo. La probabilità statistica che tu prima o poi nella tua vita soffra di un disturbo psichiatrico è quasi del 30%!
E se aggiungi tutta l’infelicità causata da problemi che non sono classificati come disturbi psichiatrici, solitudine, divorzi, stress lavorativo, crisi di mezza età, problemi relazionali, isolamento sociale, pregiudizi, mancanza di scopo o di senso, forse cominci ad avere un’idea di quanto in realtà la vera felicità sia rara.
Purtroppo, molte persone se ne vanno in giro convinte che tutti siano felici eccetto loro. E questa convinzione genera ancora più infelicità.
#Mito 2. Se non sei felice, hai qualcosa che non va
Come conseguenza logica del Mito 1, la società occidentale ritiene che la sofferenza mentale sia anormale. La considera una debolezza o una malattia, un prodotto di una mente in qualche modo mal funzionante o difettosa.
Ciò significa che quando inevitabilmente abbiamo emozioni e pensieri dolorosi, spesso ci rimproveriamo per la nostra debolezza o stupidità.
L’ACT si basa su un assunto completamente diverso: sono i normali processi di pensiero di una mente umana sana che conducono alla sofferenza psicologica. Non sei difettoso; la tua mente sta soltanto facendo quello che l’evoluzione l’ha portata a fare.
- Wilson, Kelly(Autore)
L’ ACT ci insegna a gestire la mente in maniera più efficace, in modi che possono migliorare enormemente le nostre vite.
#Mito 3. Per avere una vita migliore dobbiamo sbarazzarci dei sentimenti negativi
Viviamo nella società dello “star bene”, intrisa di una cultura ossessionata dalla ricerca della felicità. E che cosa ci dice di fare questa società? Di eliminare le emozioni “negative” e di fare il pieno di quelle “positive”.
È una bella teoria e all’apparenza sembra sensata. Dopo tutto, alzi la mano chi vuole avere emozioni spiacevoli. Ma ecco l’inghippo: le cose che generalmente nella nostra vita rivestono il ruolo più importante implicano un’intera gamma di sentimenti, sia piacevoli sia spiacevoli.
Ad esempio, una relazione sentimentale stabile farà provare sensazioni stupende come l’amore e la gioia, ma darà inevitabilmente anche delusioni e frustrazioni. Il partner perfetto non esiste e prima o poi sorgeranno dei conflitti di interessi.
Lo stesso vale per quasi tutti i progetti importanti nei quali ci impegniamo. Benché spesso ci diano energia ed entusiasmo, comportano anche stress, paura e ansia.
Quindi, se credi al Mito 3 sei in un grosso guaio, perché è quasi impossibile crearsi una vita migliore se non si è pronti a provare emozioni spiacevoli.
#Mito 4. Dovresti essere capace di controllare ciò che pensi e che provi
In realtà, possiamo controllare i nostri pensieri e sentimenti molto meno di quanto vorremmo. Non è che non abbiamo alcun controllo; è soltanto che ne abbiamo molto meno di quanto gli “esperti” vorrebbero farci credere.
Al contrario, possiamo fare molto per controllare le nostre azioni. Ed è agendo, praticando, facendo che ci creiamo una vita ricca, piena e significativa alla luce di ciò che ciascuno di noi ritiene importante e cui dà valore.
- Harris, Russ(Autore)
La stragrande maggioranza dei programmi di auto-aiuto promulga il Mito 4. L’idea di fondo è questa: se metti in discussione i tuoi pensieri o le tue immagini negative e ti riempi continuamente la testa di pensieri e immagini positive, troverai la felicità.
“Ah, se la vita fosse così semplice” esclama Harris. Scommetto che hai già provato un’infinità di volte a vedere le cose in modo più positivo, eppure quei pensieri negativi continuano a tornare; non è vero?
Le nostre menti, la mia e la tua, si sono evolute lungo un arco di oltre centomila anni in modo da pensare come adesso pensano, quindi è improbabile che qualche pensiero positivo le modifichi granché.
Non è che queste tecniche non abbiano effetto; spesso possono farti sentire meglio, ma solo temporaneamente. Nel lungo periodo, tuttavia, non ti liberano affatto dai pensieri negativi. Lo stesso vale per le emozioni “negative” come la collera, la paura, la tristezza, l’incertezza e il senso di colpa.
Quando i tentativi di controllare i pensieri e le emozioni falliscono
Esiste un’infinità di strategie psicologiche che ti dicono come “liberartene”. Ma di sicuro avrai scoperto che, anche se se ne vanno, dopo un po’ ritornano. E poi se ne vanno di nuovo. E poi ritornano ancora. E così via, ancora e poi ancora.
Probabilmente, se sei come la maggior parte degli esseri umani sul pianeta, avrai già investito una gran quantità di tempo e di energie a cercare di avere emozioni “belle” anziché brutte, e avrai scoperto che, se non soffri troppo, in una certa misura ci riesci.
Poi avrai anche scoperto che, man mano che il livello di sofferenza aumenta, la tua capacità di controllare le tue emozioni progressivamente diminuisce.
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Purtroppo, il Mito 4 è così largamente condiviso che, quando i nostri tentativi di controllare i pensieri e le emozioni falliscono, tendiamo a demotivarci e sentirci inadeguati, imperfetti o “rotti”.
Questi 4 miti sulla felicità, costituiscono il meccanismo di base di ciò che Harris definisce La trappola della felicità. Ci conducono a una lotta che non potremo mai vincere: la lotta contro la nostra natura umana. È questa lotta che crea la trappola.
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