Le persone che soffrono di attacchi di panico vivono esperienze che sono molto difficili da gestire. Spesso queste esperienze danneggiano la propria pace interiore e influiscono negativamente sul lavoro e le relazioni personali.
Tutti abbiamo la nostra parte di ansia, dato che è uno strumento di sopravvivenza. Ma quando i livelli d’ansia aumentano fino a diventare attacchi di panico e rendere difficile il quotidiano, occorre intervenire con strategie efficaci.
Per chi non conosce il Modello della Scuola di Palo Alto, corrente psicologica statunitense che ha dato origine alla Terapia Psicologica Breve (Brief Therapy) e le Terapie di stampo Strategico, utilizzare artifici e stratagemmi retorici per risolvere complessi problemi psicologici potrebbe sembrare stregoneria, invece è una scienza.
Possiamo parlare di una vera e propria tecnologia psicologica che è stata messa a punto nel corso di almeno 50 anni di studi e che ha superato il vaglio di una accurata ricerca scientifica.
- Nardone, Giorgio (Autore)
Vi sono situazioni per le quali è raccomandata l’immediata consultazione di uno psicologo qualificato, perché conoscere gli stratagemmi non significa saperli applicare. Tuttavia, in molti altri casi, gli stratagemmi possono essere utilizzati in tutta tranquillità, a patto che ti ritagli una mezzora al giorno per esercitarti.
Di seguito 7 stratagemmi per gli attacchi di panico e le fobie che sono stati selezionati dal libro “Ansia. 99 Stratagemmi per liberarsene rapidamente” di Andrea Fiorenza, adattati a questo post con delle modifiche.
Il libro di Andrea Fiorenza è fuori catalogo (io ho una edizione Rizzoli del 2006) ti consiglio di cercarlo nel mercato dei libri usati perché è davvero utile, sia per gli esperti che per le persone che vogliono avvicinarsi alle Terapie psicologiche Brevi.
- Un libro che si avvicina, seppur come intenzione, è “50 esercizi per allentare la tensione” di Paul-Henri Pion.
- Sempre sullo stesso filone, non può mancare il classico della Terapia Breve Strategica “Psicosoluzioni” di Giorgio Nardone.
7 Stratagemmi efficaci contro gli attacchi di panico e le fobie
1) Evocare le paure per allontanarle
La maggior parte delle persone che soffrono di attacchi di panico cerca di allontanare le paure rassicurandosi o tentando di pensare ad altro. Purtroppo né l’uno né l’altro metodo funzionano. Al contrario, può essere di aiuto anticipare le paure, programmarle. Per esempio: se stai uscendo di casa e vieni afferrati dall’ansia di poter stare male, invece di muoverti cercando di mantenerti calmo e tranquillo, puoi provare a concentrarti per far sì che la paura o il malessere arrivino a comando.Prova dire a te stesso: “Voglio stare male prima di oltrepassare la soglia di casa, oppure dopo essere sceso dalla macchina”.Paradossalmente, proprio cercando di programmarle, le paure non solo non si presentano, ma diminuiscono con il passare dei giorni.Questa tecnica si rifà a Milton H. Erickson alle prese con un paziente afflitto dal timore di svenire in certi luoghi, e in particolare in un determinato ristorante. Erickson invitò a cena il giovane e, dopo avergli prescritto di programmare accuratamente lo svenimento, lo distrasse dalle sue paure coinvolgendolo in una serie di situazioni imbarazzanti. Il ragazzo non svenne: riacquistò invece il coraggio e il sintomo sparì. Ne parla Jay Haley nel testo Terapie non comuni.
2) Dare un orario alle paure
Se le paure possono arrivare in qualsiasi momento, cerca di programmarle affinché capitino a una precisa ora del giorno.Prova dire a te stesso: “Oggi voglio che arrivino alle 17.00”. Aspetta l’orario prescelto continuando a prepararti a riceverle. Grazie all’intervento paradossale messo in atto, è improbabile che arrivino. Con il trascorrere dei giorni si potrà assistere a una loro progressiva diminuzione.Anche questo stratagemma è costruito sui presupposti della terapia ideata da Milton Erickson, secondo cui ogni pensiero negativo o sgradevole può essere eliminato attraverso una prescrizione che suggerisce di fare proprio ciò che si vorrebbe eliminare (tecnica del paradosso). Ne parla Jay Haley nel testo Terapie non comuni.
3) Pensare al peggio per stare meglio
Alcune paure possono essere eliminate intervenendo su di esse in modo del tutto opposto al sentire comune e alla razionalità. Si può annientarle cercando di esasperarle. Ogni giorno bisogna ritagliarsi un po’ di tempo e isolarsi in un luogo per stare tranquilli. Dopo esserti sistemato comodamente, punta una sveglia che suoni dopo mezz’ora. Da quel momento, e fino a quando la sveglia non suonerà, richiama alla mente tutte le paure che di solito arrivano spontaneamente, cercando di esasperarle fino a trasformarle in fantasie catastrofiche. Questo stratagemma può sortire due effetti: il primo è che non si riuscirà ad avere pensieri catastrofici nonostante lo sforzo; il secondo è che, a differenza delle altre volte, le paure che sopraggiungeranno non produrranno alcuna reazione sgradevole. In entrambi i casi dopo qualche giorno si potrà notare un discreto miglioramento.Questo stratagemma, applicato dalla Scuola di Palo Alto, viene riportato in moltissimi testi perché è molto efficace e, allo stesso tempo, semplice da eseguire. La versione più famosa di questa strategia terapeutica è sicuramente la Worst Fantasy (Peggiore fantasia) di Giorgio Nardone.Un’ottima descrizione della tecnica si può trovare nel testo: “Psicoterapia breve a lungo termine” di Giorgio Nardone
4) Vincere la paura di volare
Per superare la paura di volare si può intervenire in due modi: con la tecnica del paradosso, ovvero richiamando le paure volontariamente, e con lo stratagemma della mappatura. Si può infatti compiere un’accurata mappatura dell’aeroporto, riportando su un quaderno gli spazi, la disposizione degli ambienti ecc. Dovranno essere descritti anche i propri compagni di viaggio, incluse le caratteristiche fisiche ed emotive. In questo modo ci si distrarrà concentrandosi su qualcosa di diverso delle proprie reazioni emotive.Per indicazioni sulla tecnica: “L’intervento strategico nei contesti educativi” di A. Fiorenza e G. Nardone.
- Fiorenza, Andrea (Autore)
5) Dichiarare le proprie debolezze
La paura di avere reazioni incontrollate (arrossire, sudare, balbettare o commettere gesti inconsulti) in determinate situazioni sociali può diventare così intollerabile da spingere una persona a isolarsi o a non riuscire a stare serenamente con gli altri. Per intervenire efficacemente, puoi ricorrere al seguente atteggiamento: invece di tenere nascoste le tue paure, dichiarale ogni volta che il sintomo inizia a manifestarsi. Tale confessione sovvertirà la relazione instaurata con la paura e presto ti sentirai meglio in mezzo agli altri.La prescrizione di dichiarare ciò che la persona di solito tenta di nascondere viene utilizzata quando si rende necessario rompere il circolo vizioso tra emozioni, reazioni fisiche e tentativi inutili di controllare ciò che solitamente sfugge al controllo. Un caso famoso è riportato in Change: le tattiche del cambiamento di R.Fisch, dove viene descritto come, grazie a tale prescrizione, un violinista che aveva smesso di esibirsi abbia ricominciato a suonare.
6) Guardare le paure alla moviola
Se sei ossessionato o turbato da immagini e scene spaventose che si presentano alla mente come fotogrammi di un film, per interrompere il flusso si può ricorrere allo stratagemma della moviola. Cerca di far scorrere le sequenze al contrario, come quando si riavvolge la pellicola e le immagini si muovono all’indietro.Ripeti l’esercizio due volte al giorno, fino a quando non avverti un sostanziale cambiamento nel contenuto delle scene spaventose (un paio di settimane dovrebbero essere sufficienti).
Questa tecnica è riferibile al modello della Programmazione Neurolinguistica (PNL). Per approfondimenti puoi leggere il testo: “Usare il cervello per cambiare” di R. Bandler.
- Bandler, Richard (Autore)
7) Compilare il diario delle proprie paure
Se soffri di forti attacchi di ansia e di panico procura un block notes e portalo sempre con te. Ogni volta che i sintomi si presentano rispondi alle seguenti domande, annotando sul taccuino: che giorno è? Che ora è? Dove mi trovo? Sono solo/a o in compagnia? Quali sono i miei pensieri in questo preciso momento? Quali sensazioni sto provando?In molti casi, questi appunti riescono a diminuire significativamente le manifestazioni del panico.Rispondere per iscritto alle domande, in apparenza poco pertinenti, distrae il soggetto dall’attacco di panico obbligandolo a svolgere un compito semplice (ricordare che giorno o che ora è), e consentendogli di riacquistare un contatto con le proprie facoltà mentali, al momento fuori controllo. Per approfondire la tecnica vedi Di bene in peggio. Istruzioni per un successo catastrofico di P. Watzlawick.
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Bibliografia:
Ansia 99 Stratagemmi di Andrea Fiorenza
Attacchi di panico. Libri più venduti online
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